E’ stata presentata e discussa in VII Commissione consiliare stamattina la prima tranche della manovra di bilancio 2026-2028 del Comune di Ancona. Il vice sindaco Giovanni Zinni l’ha definita un «bilancio aperto», suscettibile di modifiche nel corso del 2026, anno di esercizio sotto la lente d’ingrandimento, a causa delle successive approvazioni delle finanziarie nazionale e regionale. Ha parlato quindi di un bilancio tecnico di partenza, pensato per garantire obblighi contrattuali, servizi essenziali e accantonamenti di legge. «Le scelte più politiche e strategiche saranno definite attraverso le variazioni di bilancio nel corso dell’anno, sulla base dell’andamento reale delle entrate, dei costi e delle partecipate comunali» ha specificato Zinni in veste di assessore al Bilancio. L’impostazione del nuovo strumento economico-finanziario, hanno evidenziato anche i tecnici comunali presenti, ricalca quella dell’anno precedente, con alcune oscillazioni dovute a minori o diverse entrate disponibili. Uno degli elementi centrali illustrati riguarda l’aumento della spesa corrente, pari a circa 2,5 milioni di euro. «Questo incremento è dovuto soprattutto al costo del personale del Comune, legato ai rinnovi contrattuali e all’aumento del fondo accessorio, oltre che al rafforzamento di alcuni servizi essenziali». L’aumento della spesa per il personale del Comune in partiolare deriva per lo più dai rinnovi contrattuali e dal rafforzamento del fondo accessorio (circa 400 mila euro più oneri). Le variazioni tra un anno e l’altro sono in parte effetti contabili legati al Fondo pluriennale vincolato. E’ stato poi evidenziato un significativo incremento delle risorse destinate al diritto allo studio, con circa 800-900 mila euro in più, giustificato dall’ampliamento dei posti negli asili nido (grazie a interventi strutturali) e dall’aumento degli utenti delle mense scolastiche. Sono previste anche misure legate a bonus ed esenzioni, seppur non quantificabili con precisione in questa fase previsionale ha spiegato Zinni al consigliere Diego Urbisaglia (Ancona Futura) che chiedeva di approfondire per singola voce.
Anche il settore Cultura nel 2026 registrerà un incremento (circa +325 mila euro), come i Servizi sociali e alla Famiglia (oltre +500 mila euro) che comprendono però anche costi di personale e fondi vincolati. Il Turismo – è stato ribadito alla consigliera Mirella Giangiacomi (Pd) che chiedeva dettagli – è considerato una priorità politica, ma senza cristallizzare risorse rigide, per mantenere flessibilità e intervenire con variazioni future. Sul fronte delle tariffe, invece, viene confermata una sostanziale stabilità con l’Imu e altre imposte che nel 2026 restano invariate. Fanno eccezione solo per piccoli adeguamenti Istat per i servizi cimiteriali e revisioni tecniche per diritti di segreteria e custodia dei veicoli sequestrati «perché fermi da molti anni» ha sottolineato il vice sindaco. Un aggiornamento motivato soprattutto dall’aumento dei costi del servizio e da un disallineamento ormai evidente rispetto alle spese sostenute. Capitolo a parte merita la Tari, disciplinata dall’Arera. Zinni ha assicurato alla consigliera Susanna Dini (Pd) che eventuali maggiori introiti rispetto alle stime saranno destinati ai Servizi sociali. È inoltre previsto, per la prima volta, un fondo da 100 mila euro a sostegno delle imprese, da utilizzare in modo compatibile con le norme europee sulla concorrenza, con interventi mirati a nuove attività o aree economicamente deboli.
Ampia parte della discussione, in questa commissione presieduta da Vincenzo Rossi, si è incentrata sulle entrate da sanzioni del Codice della strada, previste in crescita. Il consigliere Giacomo Petrelli (Pd) ha chiesto qual è stato il percorso che ha portato a quantificare le entrate 2026 da sanzioni al Codice della strada. E’ stato spiegato che la stima si basa su analisi trimestrali della polizia locale e su proiezioni dell’andamento effettivo, pur tenendo conto che circa il 40% delle somme accertate non viene realmente riscosso, con conseguente forte accantonamento nel Fondo crediti di dubbia esigibilità. In sostanza, il Comando di Polizia locale ha analizzato l’andamento reale delle sanzioni emesse e riscosse negli anni precedenti, evidenziando un periodo di calo (soprattutto nel 2023–2024) seguito da una ripresa significativa nel 2025. Il vice sindaco ha spiegato inoltre che «il Comando ha riscontrato un trend in aumento rispetto agli anni precedenti, che ha portato ad aggiornare al rialzo la previsione 2025 e, per coerenza, anche quella 2026». Zinni ha voluto sottolineare inoltre che non esiste alcun mandato di aumentare le sanzioni, «l’importo stimato deriva esclusivamente dall’attività ordinaria di controllo e dai dati storici» e dalla applicazione prudenziale del Fondo crediti di dubbia esigibilità. Pertanto pur stimando un’entrata elevata di circa 8,4 milioni di euro, in bilancio viene considerato effettivamente spendibile solo circa il 60%, mentre il resto viene accantonato nel Fcde.
Un passaggio, inevitabile, sempre su richiesta del consigliere Petrelli, è stato fatto anche Conerobus, e dalla risposta del vice sindaco è emerso che non è previsto alcun aumento del titolo di viaggio del trasporto pubblico urbano per scelta è politica. È stato ribadito che esiste uno squilibrio nel contratto di servizio con Conerobus, dovuto in particolare all’aumento dei costi (inflazione, carburanti, personale) e al mancato adeguamento dei corrispettivi negli anni precedenti. Zinni ha specificato che «il Comune sta discutendo con la Regione non per aumentare le tariffe, ma per adeguare il corrispettivo dei servizi minimi, cioè quanto viene riconosciuto economicamente per il servizio svolto». Ha inoltre precisato che sono stati richiesti tutti gli ultimi bialnci alla società che gestisce il Tpl e che nel bilancio di previsione del Comune 2026 non sono stati accantonati fondi specifici per coprire perdite di Conerobus, «perché in questa fase non esiste una perdita di esercizio certificata e la legge impone che eventuali interventi siano fondati su dati certi e verificati». Un eventuale riconoscimento economico potrà avvenire solo dopo il monitoraggio dei costi effettivi, verificando che si tratti di costi efficienti e documentati e tramite variazione di bilancio. Annunciato inoltre che sarà anche rafforzato il controllo sulla società di cui il Comune di Ancona è socio di maggioranza. A seguito della pronuncia della Corte dei Conti, Conerobus è considerata società controllata e questo comporta maggiore controllo del Comune sui flussi di cassa, obblighi più stringenti di monitoraggio economico-finanziario e attenzione costante agli equilibri della società . «Faremo anche periodiche verifiche di cassa» ha garantito Giovanni Zinni.
(Redazione CA)
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