«La ricostruzione storica della traslazione delle pietre della Santa Casa di Nazareth ha messo in luce il ruolo svolto dagli Angiò, dai Gran Maestri del Tempio, dagli Angelo-Comneno (Despoti di Epiro e Tessaglia), ma soprattutto, ha posto in primo piano la rilettura delle biografie dei papi committenti, Gregorio X e Celestino V, il Papa del “gran rifiuto”. La collocazione della casa di Maria nel Santuario marchigiano, forse la reliquia cristiana più famosa al mondo, è da sempre in bilico tra storia e leggenda. Se il suo trasporto per “ministero angelico” nel 1294 a Loreto non pone dubbi di devozione, il racconto meno leggendario della traslazione, attraverso oltre dieci anni di studi e ricerche, rivela la dimensione internazionale dell’impresa, ponendo così fine alla cosiddetta questione lauretana e agli inconciliabili scontri ideologici tra i sostenitori dell’autenticità della Santa Casa e chi vorrebbe pregiudizialmente relegarla a un “falso storico”». Così Fernando Frezzotti nel corso della presentazione del saggio “La Via degli Angeli – La traslazione delle Pietre della Santa Casa” (Ed. Il Lavoro Editoriale) che si è tenuta ieri, a cura della Banca di Credito Cooperativo di Ancona e Falconara, al terminal arrivi dell’Aeroporto Internazionale di Ancona-Falconara.
Un’indagine storico-geopolitica, quella di Frezzotti – sull’operazione che ha consentito il salvataggio della Santa Casa da Nazareth, ma anche del suo, non programmato, arrivo a Loreto che mette in evidenza committenza, governo, esecuzione, custodia, relativi contesti storici, itinerari e soste della traslazione e consente di individuare i veri protagonisti nei loro rispettivi ruoli. Luogo e data di questa iniziativa – ha sottolineato – non sono stati casuali: come è noto la Beata Vergine lauretana è patrona dell’Aeronautica, mentre il 13 dicembre di esattamente 731 anni fa Celestino V non rinunciava semplicemente e inspiegabilmente al pontificato, ma attraverso questo suo gesto, sanciva la conclusione della “sua” impresa, il salvataggio della Santa Casa, ultimo atto dell’incarico affidatogli a Lione da Gregorio X, nel 1274, ovvero ben venti anni prima, per il cui compimento si rese necessaria la sua temporanea nomina a Sommo pontefice».
La tesi rivoluzionaria contenuta ne “La Via degli Angeli” è che Celestino V accetta di farsi nominare Papa il 5 luglio 1294 poiché questo era l’unico modo per poter dare l’ordine ai Templari di andare a recuperare le pietre della Santa Casa (dal 1291 temporaneamente in custodia ad Arta, capitale del principato d’Epiro degli Angelo-Comneno) e trasferirle verso la appena ultimata Basilica di Collemaggio a L’Aquila. Un luogo degno, questo, dove collocare la Santa Casa, già smontata e salvata da Nazareth nel 1273 -e temporaneamente custodita prima in una fortezza templare a Cipro (1273-1283), poi a Pyli in Tessaglia (1283-1291) e infine ad Arta d’Epiro (1291-1294) – alla cui realizzazione egli, l’eremita Pietro del Morrone, aveva dedicato gli ultimi vent’anni della sua vita. Di conseguenza la vera rinuncia non è quella di papa Celestino al pontificato, ma quella di Pietro del Morrone alla vita eremitica per raggiungere l’obiettivo di collocare la Santa Casa all’Aquila in quella che era diventata la Basilica di Collemaggio. Obiettivo poi venuto meno per il contrasto, inopinatamente insorto nelle battute conclusive, con Carlo II d’Angiò, re di Napoli, circa la legittimità del possesso delle sacre pietre.
Il saggio raccoglie gli studi di Frezzotti pubblicati a partire dal 2018. Conferma il ruolo svolto dalla Santa Casa, ponte tra Oriente e Occidente, testimonianza della Chiesa indivisa delle origini. Alla presentazione, introdotta da Camillo Catania Vallemani, presidente della Bcc di Ancona e Falconara Marittima di Credito Cooperativo e moderata da Giorgio Mangani, editore del libro con “il lavoro editoriale”, hanno portato i saluti, il sindaco di Falconara, Stefania Signorini, Giorgio Buffa, amministratore delegato di Ancona International Airport e Gino Sabatini, vice presidente Forum Aic. Oltre all’autore Eleonora Tramannoni, segretario generale Forum delle Camere di Commercio dell’Adriatico e dello Ionio (Faic); Giuseppe De Chellis, presidente dell’associazione culturale ‘Corsa degli zingari’; Carlo Ciccioli, membro del parlamento europeo, Marco Ausili, consigliere regionale e Dimitris Beligiannis, Console Generale Onorario di Grecia in Ancona e per le Regioni Marche Umbria e Abruzzo, Silvia Mangialardo, responsabile ufficio relazioni internazionali dell’Univpm, Università Politecnica delle Marche.
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