Valorizzazione Parco del Cardeto,
ripartito il confronto
tra Comune e Demanio

ANCONA – Se n’è parlato questa mattina in VII Commissione consiliare. Nel piano complessivo sono state incluse anche aree esterne del parco, che potranno essere mantenute aperte e utilizzate dal Comune una volta completata la permuta d’uso mentre il restyling per l’ex caserma Stamura risulta attualmente congelato, in attesa di una rivalutazione da parte dei Ministeri competenti e dell’Agenzia del Demanio

L’ex caserma Stamura nel parco del Cardeto

Riqualificazione del Parco del Cardeto, negli ultimi mesi la situazione di stallo pare che si sia sbloccata grazie alla riattivazione del confronto con il Demanio e sono state incluse anche aree esterne del parco, che potranno essere mantenute aperte e utilizzate dal Comune una volta completata la permuta d’uso. La novità è emersa questa mattina nel corso dei lavori della VII Commissione consiliare chiama ad approfondire i contenuti della nota di aggiornamento del Dup 2026-2028. In aula con il vice sindaco Zinni c’era il dirigente comunale Foglia che ha ricordato – su domanda esplicita della consigliera comunale Federica Fiordelmondo (Pd) – come il Comune stia lavorando da tempo, insieme all’Agenzia del Demanio, su un progetto di valorizzazione dell’area, basato su protocolli già sottoscritti in passato (dal 2022), ma che non avevano trovato piena attuazione a causa di successive rivalutazioni da parte di Prefettura e Ministeri competenti.

 

Il dirigente Foglia

 

Per quanto riguarda i manufatti interni al Cardeto (in particolare l’ex caserma Stamura), il progetto originario prevedeva la riqualificazione dell’immobile e l’insediamento di nuovi uffici dell’Archivio di Stato, operazione ritenuta vantaggiosa sia dal punto di vista culturale sia economico. Questo progetto, tuttavia, risulta attualmente congelato, in attesa di una rivalutazione da parte dei Ministeri competenti e dell’Agenzia del Demanio, che stanno decidendo se e come procedere con l’investimento sull’immobile. Nel corso dell’intervento è stato chiarito che il comune di Ancona non ha potere decisionale diretto sulla destinazione finale degli immobili statali, ma partecipa attivamente ai tavoli istituzionali per sollecitare e accompagnare il processo di riqualificazione. Nel frattempo, l’attenzione è concentrata sulla messa in sicurezza delle aree e degli edifici, in attesa delle decisioni finali, con l’obiettivo di garantire tutela, fruibilità e valorizzazione di uno dei parchi più importanti della città.

 

Giovanni Zinni

 

Entrando nel dettaglio negli altri capitoli che attengono all’aspetto strategico del Dup, Giovanni Zinni ha invece analizzato la situazione socio-economica del territorio comunale di Ancona, segnata da un calo demografico di lungo periodo e da flussi migratori rilevanti, in particolare extra-Ue, superiori alla media regionale e nazionale. Continua l’emigrazione della popolazione giovanile in età fertile tra i 25 e 45 anni. Questi fenomeni incidono sulle politiche giovanili per gli universitari sociali, esigenze abitative con contributo affitti e di integrazione. «C’è poi un forte flusso migratorio che un po’ ci preoccupato perché è superiore al dato nazionale. Abbiamo un 14,74% nel triennio 2021-2024 di livello di migrazione rispetto al 9% che il dato nazionale» ha detto. L’amministrazione ha attivato misure a sostegno della conciliazione tra lavoro e famiglia e della natalità, attraverso contributi affitti, bonus bebè e politiche tariffarie sugli asili nido.

 

 

Il vice sindaco Zinni ha poi ricordato che le risorse per i Servizi sociali non sono state ridotte e, anzi, risultano rafforzate anche nella manovra più recente e che il livello di scolarizzazione ad Ancona  è superiore alla media nazionale, soprattutto per la popolazione femminile dove si registra un numero più alto di laureati, con tassi occupazionali leggermente migliori rispetto al contesto regionale. Tuttavia, i redditi medi risultano più bassi, anche a causa della tipologia di lavoro diffusa sul territorio. Con la relazione è stato evidenziato inoltre un trend positivo nella riduzione degli incidenti stradali negli ultimi vent’anni. Sul fronte ambientale si registra una diminuzione dell’inquinamento legato al traffico, grazie al rinnovo del parco veicoli. Zinni ha rammentato poi che il monitoraggio della qualità dell’aria del Pia 2 è stato affidato ad Arpam tramite accordi specifici, che il Comune rafforza il ruolo delle società partecipate, e la macchina comunale con nuove assunzioni mirate al potenziamento dei servizi tecnici e della Polizia locale.

 

Anche il percorso verso il gestore unico del ciclo integrato dei rifiuti è in una fase avanzata. «Sono in atto contenzioni che hanno bloccato la procedura – ha riepilogato Zinni – ma credo che si è in una fase di realizzazione definitiva e che lo stesso dovrà affrontare le ‘forche caudine’ di tutti i soggetti interessati a questi tipo di assegnazione. Credo che intorno ai primi mesi del 2026 dovrebbe esserci uno sviluppo ma non ho altre notizie ma non ancora conclusa» ha spiegato il vice sindaco che ha anche ricordato come tutti i Comuni della provincia siano in linea con Ancona, «a parte Senigallia che ha una visione diversa. Il aindaco segue personalmente il dossier e, secondo quanto riferito, entro i primi mesi del 2026 dovrebbe esserci una chiarezza definitiva sull’esito del progetto complessivo».

(Redazione CA)

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