Un viaggio nella Falconara di 500 anni fa, quando ad amministrare le finanze era il camerlengo e i pagamenti avvenivano in grano, denari e crediti. È la realtà che emerge dal ‘Libro del camerlengo’, documento in uso tra il 1555 e il 1576, dove venivano annotate entrate e uscite del comune. Grazie alla Soprintendenza archivistica e bibliografica delle Marche, che ha voluto investire sul patrimonio storico di Falconara, il ‘Libro del Camerlengo’ è stato restaurato e restituito alla comunità: non solo sono state ripristinate la copertina in cuoio e le pagine, ma il contenuto è stato digitalizzato e ora può essere consultato senza compromettere l’originale. Un restauro eccezionale, perché ha potuto utilizzare nanotecnologie e nanomateriali, grazie alla collaborazione con il Dipartimento di scienze e tecnologie chimiche dell’Università di Roma Tor Vergata. L’opera di restauro è stata presentata nel pomeriggio di ieri, venerdì 19 dicembre, al Centro Pergoli di piazza Mazzini.
Hanno partecipato il soprintendente Benedetto Luigi Compagnoni con la dottoressa Rosangela Guerra, gli esperti restauratori Stefania Zeppieri e Sara Coccoli, insieme a Giovanni Luzi della Fondazione Fedrigoni Fabriano, che ha contribuito alla datazione delle pagine attraverso lo studio della filigrana. Sono intervenuti anche Alessandra Cesanelli, dell’Archivio di Stato di Ancona e Massimo Bonifazi dell’omonima azienda di Fano, che si è occupata della digitalizzazione. A fare gli onori di casa il vicesindaco Marco Giacannella con delega alla cultura. L’intervento è stato scelto e finanziato dalla Direzione Generale Archivi come intervento di particolare valore per il territorio, riconoscendo l’importanza storica e identitaria del volume, unico registro cinquecentesco superstite della distruzione dell’Archivio storico comunale del 1949.
Elemento distintivo dell’intervento è stato l’utilizzo di nanotecnologie all’avanguardia, in particolare l’applicazione di nanocollagene, impiegato per il recupero della coperta in cuoio, fortemente danneggiata. Il nanocollagene, fornito dall’ateneo romano grazie a una convenzione con la Soprintendenza, ha reso possibile un intervento di assoluta eccellenza. Il restauro è stato preceduto da un’attenta diagnostica analitica, fondamentale per comprendere lo stato di conservazione del volume e affiancato da un intervento di digitalizzazione avanzata, realizzato con scanner planetario, che consente la consultazione del documento senza compromettere l’integrità dell’originale. Al termine della presentazione del restauro è stata scoperta la teca in cui il Libro del Camerlengo sarà conservato, in un ambiente che ne consente la perfetta conservazione. Il volume resterà esposto nella Biblioteca comunale di Falconara, rendendo nuovamente accessibile alla città un tassello fondamentale della propria memoria storica.
Un risultato di altissimo livello, frutto della collaborazione tra istituzioni, università e professionisti del restauro, che testimonia come l’innovazione tecnologica possa diventare strumento concreto di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale locale. «L’intervento di restauro è il risultato del lavoro di numerosi esperti – è il commento del soprintendente Benedetto Luigi Compagnoni -. Dopo la distruzione dell’archivio comunale il Libro del Camerlengo è il documento più importante rimasto dell’antico regime e pur essendo un libro ‘di conti’, perchè registra entrate e uscite, è fondamentale per ricostruire la storia economica della città». «La restituzione del Libro del Camerlengo rappresenta un momento di grande valore per la nostra comunità – commenta il vicesindaco con delega alla cultura Marco Giacannella –. Un sentito ringraziamento va alla Soprintendenza archivistica e bibliografica delle Marche, che ha finanziato il restauro credendo nell’importanza storica e identitaria di questo volume, all’Archivio di Stato, all’Università Tor Vergata, alla Fondazione Fedrigoni Fabriano, alla Bonifazi e a tutti i professionisti che, con competenza e passione, hanno contribuito a riportare alla città un documento fondamentale della sua memoria».
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