di Andrea Pietrzela
«Chi parla viene punito. E oggi non parla più nessuno, perché tutti hanno paura. Per il 2028 avevo chiesto quasi 25 milioni: mi hanno dato 500mila euro… Intanto vengono soddisfatte 20 domande su 100, perché gli alloggi non ci sono».
Sergio Cinelli non ci sta. Il presidente dell’Erap, messo a sorpresa in scadenza anticipata dalla maggioranza, racconta la sua versione dei fatti e denuncia una sorta di “clima di terrore” in Regione, senza peli sulla lingua: «Cancellare il CdA adesso è come se hai la febbre a 41 ma il dottore ti caccia – spiega – Siamo tra l’altro l’unico ente che dovrebbe essere soppresso…», dice sorridendo, tra amarezza e ironia.
Cinelli, 49 anni, ascolano, si è insediato in capo al CdA dell’Erap lo scorso 14 agosto. Ma la Regione Marche, tramite un emendamento che lunedì sarà votato in Consiglio, lo ha praticamente già messo alla porta: il 28 febbraio 2026 infatti è il termine ultimo entro il quale, se l’emendamento sarà confermato, il suo CdA – che sarebbe scaduto naturalmente nel 2027 – sarà sciolto. Quando si insedierà il nuovo Consiglio regionale, insomma, la maggioranza vuole anche un nuovo CdA in casa Erap.

Sergio Cinelli
«È UNA FOLLIA» – «L’emendamento deve essere votato in Consiglio, potrebbe ancora essere ritirato – spiega Cinelli – Ma perché vuoi sciogliere il CdA dell’Erap senza un motivo? Solo perché il presidente riporta dei dati da uno studio commissionato, e pagato anche somme importanti? Io ho fatto solo una fotografia del patrimonio immobiliare – racconta – Ho solo portato lo studio e chiesto di intervenire sulle politiche abitative. Ho detto: “Gli alloggi sono insufficienti, il patrimonio è vecchio”. Datemi un manuale di come opera Fratelli d’Italia: bisogna dire le cose che vuole la maggioranza… Ma io non posso non dire le cose oggettive. E siccome io ti dico la verità, tu mi silenzi. È una follia».
LA SITUAZIONE – Il presidente Erap spiega anche la situazione più nel dettaglio: «La politica, soprattutto qui nelle Marche, si fa su tre cose: lavoro, sanità e case. Le altre cose sono tutte chiacchiere. Nell’Italia del dopoguerra la famiglia media era composta da 4-5 persone, oggi le domande sono da 1-2 persone. Io ho un patrimonio immobiliare datato, anche a livello di metratura. Più case agli extracomunitari? Non è cosi, è che sono nuclei più numerosi. Non posso dare 100 metri di casa a una persona sola, per legge – spiega – Sciogliendo il CdA, interrompi tutto il lavoro che stavo facendo: avevo pensato a una sorta di nuovo piano Gescal per i giovani, per il ripopolamento delle aree montane, per le mamme e i papà separati, di eliminare le barriere architettoniche per gli anziani… Ma Fratelli d’Italia non ha la percezione di cosa voglia dire il sociale. Da presidente Erap, nonostante tutta questa situazione – continua – devo gestire ancora oggi 16mila alloggi, che sono circa 35mila persone. Per il 2028 mi hanno dato 500mila euro: io avevo chiesto quasi 25 milioni… Serviva un piano-case, serviva andare dalla Meloni. Noi abbiamo un patrimonio immobiliare praticamente fermo. Io, solo dicendo questo, ho disturbato qualcuno. E pago questo».

Cinelli (a destra) con il Commissario Castelli e il sindaco di Acquasanta Terme Stangoni (foto d’archivio)
LO SFOGO – Cinelli è un fiume in piena: «Dovrei restare fino al 28 febbraio (se l’emendamento fosse confermato, ndr), ma come posso lavorare fino a quel giorno in questo clima? Non è una situazione facile. Cercherò di parlare al popolo. A chi devo parlare? A quanto pare chi parla viene punito. La cosa che mi fa più paura è il silenzio dei sindaci, perché oggi nessuno parla. Hanno tutti paura che qualcuno li punisca. Mi chiedevano più patrimonio, ma ora, nel momento del bisogno, non parla nessuno. Ma ho ricevuto anche tante telefonate di solidarietà. Possono fare fuori Cinelli, ma ciò che dice Cinelli rimane. Io non mi piego. Anche se il silenzio è assordante. Se non ritirano l’emendamento, vorrà dire che la questione è meditata. E lo dice uno che è di centro-destra… Ma davanti alla Costituzione, prima o poi, deve passare tutto in secondo piano».
ACQUAROLI – «Acquaroli? Non mi ha mai chiamato – racconta – Ma non puoi pensare che le persone siano tutte disposte a fare finta di niente. Chi fa finta di niente si deve solo vergognare. Basta che poi ti viene detto “bravo” e prendi lo stipendio… Intanto vengono assegnate 20 case su 100 domande, perché gli alloggi non ci sono. Possono fare fuori Cinelli, ma chi verrà dopo di me non sarà più bravo – continua – Io ho fatto il mio meglio, ho detto la verità. Sono presente sui cantieri, parlo con i sindaci. Come si dice: “Male non fare, paura non avere”. Lunedì ci sarà “la mattanza” (il voto del Consiglio sull’emendamento, ndr), la facessero se è quello che vogliono. Sicuramente faranno i conti con la loro coscienza, soprattutto sotto Natale. Ma la situazione non può passare inosservata e nel totale silenzio: c’è gente senza casa che soffre mentre la classe dirigente non è adatta», riassume.
Lunedì, domani, inizierà la discussione sul bilancio, sulla legge di stabilità 2026 dove è presente l’emendamento della discordia. «Può essere ritirato fino alle dichiarazioni di voto, nel giro di due-tre giorni – conclude Cinelli – Voglio credere che qualcuno interverrà. Una volta che ci sarà stato il voto, farò una conferenza stampa. E lì dirò di nuovo tutto quanto».
«La Giunta Acquaroli azzera il CdA Erap con un colpo di spugna in Commissione Bilancio»
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