Dimissioni Marchetti, «la sindaca chiarisca:
le decisioni future su Astea vanno assunte
nell’interesse esclusivo della comunità»

OSIMO – Minoranza consiliare all’attacco dopo i saluti dell’amministratore delegato della società. Progetto civico Osimo 2030 chiede a Michela Glorio di spiegare «le reali motivazioni che hanno condotto a questa scelta», la capogruppo di FdI, Michela Staffolani si domanda «come si comporterà il nuovo a.d.? Si limiterà a seguire le direttive della prima cittadina senza alcuna obiezione?»

Fabio Marchetti

 

Non sono tardate le prese di posizione politiche dopo l’annuncio delle dimissioni dell’ad di Astea spa, Fabio Marchetti. Una decisione formalizzata mentre nell’Ato3 di Macerata scorrevano giornate movimentate per la bocciatura della Corte dei Conti sulla società consortile appena avviata per il gestore unico del servizio idrico integrato. A far sentire la propria voce ad Osimo sono i gruppi della minoranza consiliare.

Il gruppo consiliare Progetto civico Osimo 2030

I consiglieri comunali di Progetto Civico Osimo 2030 esprimono forte preoccupazione per le dichiarazioni di Fabio Marchetti sulle sue dimissioni «motivate da uno “scarso feeling” con la sindaca Glorio, che lasciano intendere pressioni di tipo politico non condivise dall’ormai ex amministratore delegato, come si evince dalle parole riportate dalla stampa. Dichiarazioni – si legge nel comunicato di Progetto Civico Osimo 2030 – che appaiono particolarmente gravi e che testimoniano ancora una volta i modi di fare di questa amministrazione, che come da 10 anni a questa parte è abituata a gestire anche le aziende e le società partecipate in maniera totalmente politica. In un momento particolarmente delicato e decisivo per Astea, chiamata ad affrontare partite fondamentali per il futuro della città e del territorio – basti pensare alle recenti e note problematiche legate al servizio idrico integrato e all’affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti – riteniamo estremamente pericoloso che la governance di una società strategica venga messa in discussione per ragioni di natura esclusivamente politica o personale».

La sede osimana di Astea spa in via Guazzatore

Astea rappresenta un asset fondamentale per Osimo e per i Comuni soci,«una società complessa e strutturata che, attraverso le sue partecipate, comprende anche realtà di rilievo come Dea, oggi quotata. – prosegue la nota – È quindi impensabile che un’azienda di tale importanza e responsabilità possa cambiare i propri vertici a causa di uno scarso feeling politico con il sindaco di uno dei Comuni soci. La gestione delle società partecipate deve essere improntata a criteri di competenza, continuità amministrativa e tutela dell’interesse pubblico, non condizionata da equilibri politici contingenti. In gioco ci sono servizi essenziali per i cittadini, investimenti strategici e la credibilità stessa delle istituzioni locali». Di qui la scelta del gruppo consiliare Progetto Civico Osimo 2030 di chiedere alla sindaca e all’Amministrazione comunale «di chiarire le reali motivazioni che hanno condotto a questa scelta e di garantire che le decisioni future su Astea siano assunte nell’interesse esclusivo della comunità, assicurando stabilità, trasparenza e competenza per presentarsi pronti all’appuntamento con le importanti sfide che attendono l’azienda. Siamo molto lontani dal far tornare la primavera».

Il gruppo consiliare di FdI Osimo, da sin. Mauro Calcaterra, Giorgio Magi e Michela Staffolani

Timori espressi in egual misura anche dalla capogruppo di FdI Osimo, Michela Staffolani. «Che i problemi tra l’ad di Astea e la sindaca fossero prevalentemente personali era ormai evidente: difficilmente si sarebbero chieste le dimissioni a soli tre mesi dalla scadenza naturale del mandato se così non fosse stato.- fa osservare Staffolani – Dopo dieci anni di incarico, questa “uscita” non era necessaria e appare come una vera e propria umiliazione. A preoccupare, però, sono soprattutto le parole di Marchetti, quando sottolinea che le criticità sarebbero nate dalla sua scarsa disponibilità a eseguire decisioni imposte dall’esterno, qualora ritenute dannose per l’Azienda. A questo punto la domanda è inevitabile: come si comporterà il nuovo ad? Si limiterà a seguire le direttive della sindaca senza alcuna obiezione? E, se così fosse, quali conseguenze potrebbe avere tutto questo per Astea?». In pole position per l’incarico sembra esserci l’ex sindaco dem ed attuale presidente del Consiglio Simone Pugnaloni. La nomina dovrebbe essere formalizzata entro la prima decade di gennaio 2026.

 

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