Nella Cripta delle Lacrime
la benedizione della tomba
del cardinale Edoardo Menichelli (Foto)

ANCONA – Questa mattina la solenne cerimonia nella cattedrale di San Ciriaco, presieduta dall’arcivescovo Angelo Spina, alla presenza dei familiari del porporato scomparso lo scorso 20 ottobre, del sindaco Daniele Silvetti e dei fedeli

Un momento della benedizione della tomba del cardinale Edoardo Menichelli nella Cripta delle Lacrime nella cattedrale di San Ciriaco ad Ancona

Benedetta la tomba del cardinale Edoardo Menichelli nella cripta della cattedrale di San Ciriaco ad Ancona. Questa mattina, alle ore 10.30, mons. Angelo Spina, arcivescovo metropolita di Ancona-Osimo, ha presieduto la Santa Messa in Cattedrale. Al termine della celebrazione, l’arcivescovo ha raggiunto la Cripta delle Lacrime, insieme ai familiari di Menichelli, al sindaco Daniele Silvetti e ai fedeli, e ha benedetto la tomba del cardinale con le seguenti parole: «Signore Gesù Cristo, riposando per tre giorni nel sepolcro hai santificato le tombe di tutti coloro che credono in Te così da renderle per noi, segno di speranza nella risurrezione. Concedi al nostro fratello Cardinale Edoardo, che deponiamo in questo sepolcro, di riposare in pace fino al giorno in cui Tu, che sei la risurrezione e la vita, lo farai risorgere e lo colmerai di splendore, perché alla luce del Tuo volto possa contemplare in cielo la luce eterna. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen».

L’arcivescovo Angelo Spina

Il cardinale Edoardo Menichelli è deceduto il 20 ottobre 2025 a San Severino Marche. Le esequie sono state celebrate la mattina del 22 ottobre nel Santuario della Madonna dei Lumi a San Severino Marche. Dopo le esequie, il feretro è stato portato nella Cattedrale di San Ciriaco ad Ancona, dove Mons. Angelo Spina ha celebrato la Santa Messa di suffragio, alla presenza dei presbiteri, dei familiari del defunto e di numerosi fedeli. Al termine della celebrazione, il feretro è stato deposto nella Cripta delle Lacrime, in attesa della sepoltura, secondo la volontà espressa pubblicamente dal Cardinale e nel suo testamento. L’arcivescovo Angelo Spina e il vicario generale don Luca Bottegoni si sono attivati subito per ottenere tutte le autorizzazioni necessarie alla sepoltura.

I parenti del cardinale Menichelli

Questo ha richiesto del tempo in quanto sono state necessarie diverse documentazioni, tra cui il parere favorevole rilasciato dal sindaco di Ancona, Daniele Silvetti, alla tumulazione della salma nella cattedrale; l’autorizzazione della Soprintendenza alla realizzazione del sarcofago sepolcrale all’interno del Duomo; il parere favorevole rilasciato dall’Azienda Sanitaria Territoriale di Ancona sulla idoneità igienico-sanitaria del progetto; il decreto del 12 dicembre 2025 del Presidente della Giunta regionale, che ha autorizzato la tumulazione della salma nella Cattedrale.

Mons. Angelo Spina ha provveduto a far realizzare il sepolcro per il cardinale in maniera semplice ed essenziale, come da lui richiesto. L’idea dell’arcivescovo ha tenuto conto sia dell’aspetto strutturale sia del significato teologico. Alla base è presente una fascia di marmo rosso di Verona, a indicare il colore rosso cardinalizio. La struttura che accoglie la bara ha forma di parallelepipedo, larga 1,80 metri e lunga 2,30 metri, ed è realizzata in pietra bianca bocciardata sui quattro lati. Per la copertura è stata collocata una lastra di marmo, sulla quale è stata montata una striscia di marmo rosso di Verona, a indicare che Dio è amore.

La lastra superiore levigata è posta in posizione inclinata, come se si sollevasse, a indicare che si è chiamati alla risurrezione. Sulla lapide superiore è incisa la scritta “Edoardo Menichelli”, con la lettera alfa posta davanti alla data di nascita 14-10-1939 e la lettera omega davanti alla data di morte 20-10-2025, (le due lettere alfa e omega richiamano Cristo che è il principio e il compimento). Seguono la scritta “Cardinale Arcivescovo Metropolita di Ancona-Osimo” e, in basso, lo stemma del cardinale.

L’ideazione dell’arcivescovo è stata affidata all’architetto Maurizio Volpini per la progettazione e la relazione tecnica, in collaborazione con l’ingegnere Sante Tombolini. L’opera in marmo è stata realizzata dalla ditta Mattoli di Jesi. Prima dei lavori è stata necessaria una indagine con il radar per accertarsi che il sottosuolo non avesse vuoti e che potesse reggere il peso di tutta la tomba che pesa diversi quintali. A capo della tomba, affisso alla parete, è stato messo un artistico crocifisso in bronzo, opera dello scultore Antonio Cocchioni, donato all’Arcidiocesi da Mario De Grassi.

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