Conerobus verso l’assemblea dei soci
I sindacati: «In assenza di risposte
concrete nuovo sciopero a gennaio 2026»

ANCONA –Il confronto è fissata per il 29 dicembre, nel frattempo la Regione Marche ha previsto uno stanziamento aggiuntivo di circa il +7,5% rispetto al 2025 comprensivo anche di costi legati al rinnovo del Ccnl Autoferrotranvieri. Il Comune non sembra però intenzionato a coprire le perdite di bilancio dell’azienda che gestisce il Tpl con fondi propri ma valuta la riduzione del capitale sociale come ipotizzato anche ieri in Consiglio comunale

Le sigle sindacali che tutelano i lavoratori di Conerobus

A seguito di un incontro con la Regione Marche dello scorso 20 dicembre, nel bilancio previsionale 2026 è previsto uno stanziamento aggiuntivo di circa il +7,5% rispetto al 2025, comprensivo anche di costi legati al rinnovo del Ccnl Autoferrotranvieri. Lo comunicato le organizzazioni sindacali che tutelano i lavoratori di Conerobus. Considerata anche la prossima assemblea dei soci del 29 dicembre 2025, che dovrebbe portare a modifiche nella composizione del Consiglio di Amministrazione, i sindacati hanno deciso di rinviare l’incontro con il sindaco Silvetti ed il vice sindaco Zinni, previsto per ieri 22 dicembre, ribadendo però la disponibilità a un confronto costruttivo per la tutela dell’azienda e dei suoi 430 dipendenti.

Le sigle sindacali hanno avanzato una proposta articolata che prevede la re-internalizzazione di diversi servizi (pulizie, rifornimenti, verifiche, biglietterie e noleggio) e una verifica delle disponibilità del personale coinvolto nel Fondo di Solidarietà per eventuali nuove mansioni. Tra le richieste figurano anche il ricollocamento del personale in altre società partecipate, nel rispetto degli impegni già assunti dal Comune, e l’attivazione di incentivi all’esodo volontario, utilizzando anche il Fondo di Solidarietà. I sindacati hanno chiarito che l’accordo sulla Produttività Regionale non può essere messo in discussione «rappresentando un requisito imprescindibile per l’avvio di qualsiasi trattativa» si legge in una nota di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna, unitamente alle rispettive Rsu aziendali Conerobus.

E’ stato richiesto pertanto un incontro con il sindaco di Ancona per «comprendere con chiarezza l’effettiva disponibilità di risorse strutturali e la loro entità. Solo a seguito di questi passaggi, le scriventi organizzazioni sindacali convocheranno un’assemblea dei dipendenti Conerobus per richiedere il mandato alla firma del Fondo di Solidarietà. In assenza di risposte concrete e tempi certi, le Segreterie regionali annunciano fin d’ora che verrà proclamata la terza azione di sciopero nel mese di gennaio 2026. Tale iniziativa non rappresenta una chiusura al confronto, ma un segnale di responsabilità e un sollecito affinché Azienda e Istituzioni si attivino rapidamente per individuare una soluzione condivisa a tutela del servizio pubblico e dell’occupazione».

La situazione di Conerobus, ieri è stata discussa anche in Consiglio comunale ad Ancona durante il dibattito sul Bilancio di previsione 2026-2028 e della nota di aggiornamento al Dup. Il sindaco Daniele Silvetti ha sottolineato l’importanza di arrivare alla gara regionale del Tpl nel 2026 «e noi vogliamo arrivarci con un’azienda solida e non con una salma» ha sottolineato. Ha riconosciuto implicitamente le difficoltà economiche di Conerobus con bilancio in perdita, ma ha difeso la linea dell’amministrazione sulla gestione della società.

L’opposizione di centrosinistra ha criticato la gestione delle perdite, pari a 1,58 milioni nel 2024, chiedendo che vengano coperte dal Comune, socio di maggioramza relativa di Conerobus, anziché tramite la riduzione del capitale sociale da 5 a 3,5 milioni (come invece potrebbe accadere nell’assemblea del 29 dicembre). La proposta di ordine del giorno, presentata dal consigliere comunale Pd Giacomo Petrelli, è stata però bocciata dalla maggioranza La giunta comunale, anche per voce del vicesindaco Giovanni Zinni, ha respinto l’ipotesi di copertura pubblica delle perdite per non gravare sui cittadini, respingendo anche le accuse di mancati investimenti nel Tpl. È stata infine ribadita la volontà di non interferire con gli accordi di secondo livello, tema fortemente contestato dai sindacati «perché peggiorerebbero le condizioni dei lavoratori» ha evidenziato Zinni.

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