Foca monaca, parla l’esperto:
«È la prima volta nelle Marche.
Evento rarissimo, incredibile»

NATURA - L’esemplare (visto a Numana e Portonovo) è tra i più rari al mondo. Il biologo marino Roberto Danovaro, docente all'Università Politecnica delle Marche: «La maggior parte si trova in un’area protetta della Grecia, poi lungo le coste del Nord Africa e in Mauritania, dove c’è la colonia più consistente. In Italia è stata avvistata in Sardegna, nelle isole Egadi e Sicilia, sporadicamente nell’Arcipelago toscano e a Portofino. Amano nascondersi e riprodursi nelle grotte. Vanno osservate a distanza, si fermano in spiaggia per riposare, non vanno disturbate»
La foca monaca vista a Numana

foca-monaca-6-650x488

La spiaggia a Numana transennata

di Francesca Marsili (foto di Federico De Marco)

La foca monaca comparsa a Numana (la vigilia di Natale) e a Portonovo (avvistata questa mattina) sta richiamando tante persone a caccia di foto e curiosi. E’ tra i mammiferi marini più rari al mondo, classificata “a rischio estinzione critico” dall’Unione internazionale per la conservazione delle natura. Attualmente la popolazione stimata è di circa 700 esemplari.

Danovaro--e1766765544899-650x484

Roberto Danovaro

Di questa eccezionale presenza dal muso buffo abbiamo chiesto a Roberto Danovaro, docente ordinario all’Università Politecnica delle Marche titolare dei corsi di biologia Marina.

Quanto è raro l’avvistamento a Numana?

«Moltissimo, e ha dell’incredibile, lungo la costa marchigiana non era mai stata osservata. Tant’è che stentavo a credere anche all’avvistamento di un esemplare cucciolo nella foce del Bevano, a Ravenna, nei primi giorni di dicembre, dal momento che sapevamo che la distribuzione in Italia fosse confinata alla Puglia. Pensavo fosse un fake. Poi è arrivato in modo inequivocabile quello alla spiaggiola di Numana: a confrontare le immagini delle due foche (rispetto a quella di Bevano) non sembrerebbe lo stesso esemplare, e se questo fosse confermato avrebbe ancor più dell’incredibile».

cop

La foca si è rivista oggi

In quali altre zone è presente la foca monaca mediterranea?

«La maggior parte delle foche si concentrano principalmente in un’area protetta della Grecia, dove da tempo sono in atto buone politiche di salvaguardia. Poi lungo le coste del Nord Africa e in Mauritania, dove c’è la colonia più consistente. In Italia è stata avvistata in Sardegna, nelle isole Egadi e Sicilia, sporadicamente nell’Arcipelago toscano e a Portofino, ma tendenzialmente in tutto il sud, perché le foche amano nascondersi e riprodursi nelle grotte. Ed è per questo che ritenevo fosse poco plausibile la presenza dalle nostri parti, tantomeno alla foce del Bevano, ma dobbiamo ricrederci, e questo testimonia qualcosa di straordinario. Per ora la presenza a Numana è ritenersi del tutto estemporanea, però, laddove dovesse stabilizzarsi, avrebbe un effetto straordinariamente forte, anche di rilancio della necessità di proteggere le coste marchigiane, che non lo sono».

foca-monaca-2-650x488

La zona transennata a Numana

L’animale si era adagiato dietro una duna, davanti a un hotel, per?

«Come tutti i pinnipedi quando trovano una spiaggia tranquilla si riposano: mangiano in mare, mentre a terra si riposano e riproducono, prediligendo spiagge remote e anfratti costieri e poco disturbati».

L’abbiamo vista scappare lentamente verso il mare, quali sono i comportamenti da tenere se si vede una foca monaca?

«L’assalto dei turisti e dei locali che le vanno vicino per scattare foto o filmarla è disdicevole: abbiamo dato un triste spettacolo di come ci si rapporta agli animali selvatici, che vanno rispettati. Anche perché se si segue col telefono una foca che scappa perché impaurita, l’animale rischia di ferirsi: è la cosa peggiore che possiamo fare. Ciò che dobbiamo dire alle persone che dovessero eventualmente accorgersi della sua presenza è di osservarla a distanza: non ha senso inseguire questo placido animale. Di fatto non le lasciamo il modo di riposare: se è sulla spiaggia è perché magari ha affrontato una lunga nuotata e quindi sta riposando».

foca-monaca-9-650x488

Dopo questo straordinario avvistamento verrà messo in atto un monitoraggio?

«Il monitoraggio di questi animali va fatto con estremo rispetto: nell’area protetta delle isole Egadi vengono utilizzati degli accorgimenti strettissimi per la riduzione della velocità della navigazione, per non avvicinarsi troppo alla zona di riproduzione e addirittura vengono mantenute segrete quali sono le grotte popolate dalle foche, per evitare il turismo selvaggio, irregolare e pericoloso per questi pinnipedi. Se dovesse dovesse diventare stanziale nella nostra zona, cosa che credo difficile, sarebbe importante attivare un’attività di monitoraggio e protezione. Il problema è che la zona dove si è fermata la foca è quella che doveva divenire l’area marina protetta “Costa del Conero”, e che invece non lo è. E quindi non c’è alcuno strumento di gestione e protezione, nessuno è in grado di attuare un piano di difesa della foca monaca se si volesse instaurare. La densità di persone, la mancanza di qualsiasi tipo di controllo non sono compatibili con la salvaguardia di questi fragili e vulnerabili animali».

foca-monaca-5-650x433

L’area marina del Conero quindi resta ancora senza un adeguato regime di tutela

«Sì, è uno scrigno importante di biodiversità, che continueremo ad aggredire. Di certo, se questa foca monaca fosse comparsa questa estate quando c’erano 350 barche attraccate e moto d’acqua che sfrecciavano a tutta forza non si sarebbe mai avvicinata, avrebbe rischiato di essere uccisa. Questo dovrebbe farci riflette sul valore del mare, che lo acquista ancor più quando la pressione dell’uomo diminuisce. La foca monaca si è avvicinata quando l’uomo ha fatto in passo indietro».

foca-monaca-6-650x488

Foca monaca star del litorale, via vai di curiosi a caccia di scatti (Foto/Video)

La foca monaca tra Numana e Portonovo: uno spettacolo della natura da proteggere

È tutto vero: una foca monaca sulla spiaggia di Numana

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page




X