
Il tribunale
Due rapine nel giro di dieci giorni dopo l’evasione dai domiciliari: napoletano condannato a quattro anni e otto mesi di reclusione. La sentenza questa mattina in tribunale al termine del rito abbreviato chiesto dall’avvocato Domenico Biasco per il suo assistito, il 64enne Riccardo Pastore. L’uomo, pluripregiudicato, è stato ritenuto colpevole dei colpi assestati a Jesi il 12 e il 22 marzo scorsi. Il primo esercizio a finire nel mirino del campano era stato l’alimentari – tabacchi di via delle Nazioni. Stando alla ricostruzione della procura, in correità con una donna mai identificata, il 64enne era entrato nel locale con il volto travisato puntando una pistola contro i titolari della tabaccheria. La donna, invece, aveva in mano un taglierino. Il colpo aveva portato nelle mani della coppia 3 mila euro. La stessa somma incassata dieci giorni dopo con la rapina-fotocopia della tabaccheria Lucarelli di via Marche. Anche in questo caso, le armi utilizzate dai rapinatori erano stati una pistola, forse giocattolo, e un taglierino. Entrambi i colpi sono stati commessi durante un periodo di “latitanza” del 64enne. L’uomo era finito in manette dopo un’operazione di polizia che aveva fatto seguito alla rapina commessa al bar Roma di Macerata il 4 marzo. Pastore, relegato ai domiciliari in attesa dell’udienza di convalida, non si era presentato in tribunale, facendo perdere le sue tracce. Il primo aprile aveva fatto un passo falso: dopo i colpi messi a segno a Jesi aveva deciso di tornare a Macerata e festeggiare il giorno di Pasqua con la sua compagna. La reunion, però, l’aveva tradito, permettendo l’arresto.
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