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Non pagano l’affitto, proprietario
accusato di voler segregare
gli inquilini in casa

JESI - Il 76enne è imputato per tentata violenza privata perché avrebbe cercato di montare lucchetto e chiavistello sul portone dell'appartamento, chiudendo dentro la famiglia di affittuari

Il tribunale

 

Non pagano l’affitto e il padrone di casa gli sbarra il portone con lucchetti e chiavistelli. È questo il contesto su cui si basa il processo sbarcato questa mattina in tribunale. Imputato per tentata violenza privata è un 76enne jesino, proprietario dell’appartamento in cui viveva una famiglia originaria del Ghana, composta da padre, madre e figlia. Stando all’accusa, l’uomo  – all’alba del 4 marzo 2014 – si era recato nell’abitazione per cercare di montare una serratura nel portone di casa. L’obiettivo sarebbe stato quello di convincere gli stranieri a sloggiare dall’appartamento, in quanto morosi. Quel giorno, però, gli affittuari erano presenti in casa. Stavano dormendo quando il 76enne si era presentato con trapano e attrezzi. Oggi, in aula, hanno testimoniato madre e figlia, all’epoca dei fatti minorenne, raccontando di quella mattinata brusca. Dopo aver scoperto lo jesino intento a montare una nuova serratura, era nata una violenta discussione per cui erano dovuti arrivare i carabinieri di Jesi. Poi, era partita la denuncia da parte degli stranieri, parte civile al processo tramite l’avvocato Rino Bartera. Stando a quanto emerso, l’affitto in un primo momento era a carico del comune di Jesi, poi era passato interamente nelle mani degli stranieri che, non avendo trovato lavoro, si erano trovati in difficoltà per il pagamento mensile. Il 76enne è difeso dall’avvocato Diego De Giacomi. Processo rinviato al 9 febbraio.

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