Una deflagrazione avvenuta per cause ancora da accertare all’ ex ospedale Murri di via Agraria a Jesi, ha provocato il ferimento di un operaio 50enne al lavoro nei locali della centrale termica che alimenta anche la nuova struttura ospedaliera del ‘Carlo Urbani’. Dopo l’esplosione, un portellone della caldaia e l’onda di urto avrebbero colpito e ustionato l’uomo, G.C. di Cupramontana, impegnato in un intervento di manutenzione, provocandogli traumi sul corpo. Le sue condizioni di salute sono considerate critiche dai medici dell’ospedale di Torrette di Ancona dove è stato ricoverato. Sul posto sono intervenuti i mezzi del 118 e stanno operando i vigili del fuoco di Jesi e Ancona. La situazione era delicata per la presenza di bombole di metano dentro gli spazi dove si è sviluppato l’incendio.
L’incidente è avvenuto verso le 13 circa ed è ancora in fase di ricostruzione. E’ emerso che ad esplodere è stata proprio la caldaia per il riscaldamento dell’ospedale, lo scoppio ha investito il conduttore dell’impianto che era sul posto. Un residente della zona ha trovato l’operaio svenuto e ha dato l’allarme. I vigili del fuoco hanno soccorso l’infortunato che, dopo le prime cure sul posto è stato trasportato a Torrette in eliambulanza, successivamente hanno messo in sicurezza il sito. Il magistrato di turno ha disposto il sequestro dell’impianto di riscaldamento danneggiato. La squadra di pompieri ha lavorato con i tecnici del riscaldamento Asur in modo da far ripartire l’impianto ausiliario per ripristinare sia il riscaldamento che la fornitura dell’acqua calda all’intero ospedale.
La struttura del locale caldaia non ha riportato danni strutturali. L’Asur precisa che “la rottura del portellone ha colpito un operaio della ditta esterna che si trovava all’interno del locale per i lavori di manutenzione. All’uomo, che ha riportato vari traumi, sono stati prestati i primi soccorsi su posto e poi, successivamente, tramite eliambulanza, è stato trasferito agli Ospedali Riuniti di Ancona dove è in prognosi riservata”. Sul posto sono prontamente intervenuti oltre ai vigili del fuoco, la Polizia, il sindaco di Jesi, Massimo Bacci, il direttore generale dell’Asur Marche, Alessandro Marini, il direttore Sanitario Asur Marche, Nadia Storti e la Sonia Bacelli, dirigente medico dell’ospedale Carlo Urbani. “Il locale – conferma anche l’Asur – è stato sottoposto a sequestro per le indagini soltanto nella parte interessata dall’incidente; rimane comunque garantita la continuità del servizio”.
Nel tardo pomeriggio Cgil-Cisl e Uil dell’ Area vasta 2 e Confederali di Jesi hanno espresso solidarietà e vicinanza all’operaio della ditta coinvolto nell’incidente. “Occorre ancora una volta rimarcare l’importanza di garantire sempre la massima sicurezza dei lavoratori – hanno scritto le note sindacali nell comunicato cangiunto – che non può essere oggetto di attenzione solo nei tristi casi di incidenti rilevanti e che invece va costantemente presidiata. In questo senso è necessario garantire sempre le opportune agibilità ai Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (Rls) favorendone in ogni modo l’attività. Siamo certi che le indagini avviate permetteranno di accertare tutte le responsabilità del caso”.
(servizio aggiornato alle 19.45)
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