Nuovo Rettorato pronto nel 2023,
Longhi: «Polo per la città
tra modernità e tradizione»

ANCONA - Il progetto prevede la ristrutturazione dell'edificio storico di via Menicucci e dell'adiacente 'Palazzo di Vetro', dove torneranno, dopo diversi anni, anche gli uffici della Provincia

Rendering del nuovo Rettorato

 

di Martina Marinangeli

«Un’armonia di volumi e colori che coniuga l’antico al moderno». Un’inquadratura quasi artistica quella che il rettore dell’Università Politecnica delle Marche, Sauro Longhi, dà al progetto del nuovo rettorato, che prevede la ristrutturazione dell’edificio storico di via Menicucci e dell’adiacente ‘Palazzo di Vetro’ dove torneranno, dopo diversi anni, anche gli uffici della Provincia (per gli spazi di via Oberdan, una volta lasciati liberi, c’è l’ipotesi di uno studentato). Nella prima road map tracciata, la deadline per ultimare i lavori è fissata nel 2023, ma intanto, entro giugno, verrà espletata la gara per il progetto esecutivo definitivo. La partenza del cantiere, una volta affidato l’appalto – che potrebbe essere diviso anche in più lotti – stimato in 20 milioni, è prevista nel primo trimestre del 2020. Il progetto che rivoluzionerà il centro dorico è stato presentato oggi nell’Aula Magna d’Ateneo, a Monte Dago, da Longhi, il presidente della provincia di Ancona Luigi Cerioni, la Direttrice Generale UnivPM Rosalba Valenti e il prof. Gianluigi Mondaini, presidente del CdL Ingegneria Edile Architettura, che ha spiegato nel dettaglio . «Un’aula grande per presentare un grande progetto», ha ironizzato il rettore.

Il progetto – L’ex Palazzo di vetro di 10.000 mq – dismesso per essere sanato dall’amianto e poi lasciato ad arrugginire nel cuore della città – ha un valore stimato di 5,8 milioni di euro, mentre l’edificio del Rettorato, reso inagibile dal sisma e con oltre 3 mila metri quadri di spazi, si assesta sui 2,1 milioni di euro.  Il progetto ha come principale obiettivo quello di legare i due edifici tra loro, non solo per i necessari aspetti di funzionalità e accessibilità ma anche dal punto di vista architettonico. Verranno utilizzati proporzioni, colori e geometrie che armonizzino i due edifici pur garantendo, al contempo, memoria e contemporaneità. Il progetto è stato pensato per essere a servizio degli studenti e della città. Per questo tutto il piano terra, sia dell’edificio antico che del nuovo, saranno trasparenti e aperti ad una multifunzionalità e anche ad una adattabilità per eventi ogni volta diversi.
I nuovi ingressi degli uffici del rettorato e della Provincia sono uniti da una galleria all’interno della quale si potranno programmare iniziative.  I due palazzi saranno connessi tra loro da un nuovo edificio sospeso che conterrà tutti gli spazi collettivi in verticale e orizzontale tra sede storica e parte nuova. Le facciate saranno caratterizzate da cromie provenienti da studi del contesto storico preesistente e caratterizzate da innovazione tecnologica capace di controllare esposizione e soleggiamento, tutto volto al risparmio energetico. I due edifici sono attualmente proprietà della Provincia e verranno rilevati dall’Università.

Da sinistra, la direttrice generale Univpm, Rosalba Valenti, il rettore Sauro Longhi, il presidente della Provincia, Luigi Cerioni, e il presidente del Cdl Ingegneria edile architettura, Gianluigi Mondaini

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