La bozza del decreto con le misure per la riapertura delle scuole a settembre, presentata dal Ministero, è stata bocciata da presidi, docenti e famiglie perché carente di un adeguato piano economico. Domani il confronto tra governo e regioni nella conferenza Stato-Regioni potrebbe essere risolutivo intanto oggi pomeriggio, in piazza Roma ad Ancona, una delle 50 piazza italiane, è andata in onda la protesta delle mamme, dei papà, degli insegnanti, educatrici/educatori, del Comitato di Ancona e del Comitato di Civitanova Marche di “Priorità alla Scuola”.
Hanno aderito alla manifestazione anche il Garante regionale dei diritti della persona – Marche, il Movimento Cooperazione Educativa – nazionale Proteo Fare Sapere Marche, Arci Ancona, Flc Cgil Ancona, Cisl Scuola Ancona, Uil Scuola Marche, Comitato Studenti Liceo Rinaldini – Ancona, Rete Studenti Medi delle Marche, Acu Gulliver Sinistra Universitaria – Udu Ancona. «La comunità scolastica ha bisogno di ripartire in presenza a settembre: bambine, bambini, giovani, insegnanti, lavoratori e lavoratrici e famiglie hanno resistito per tre mesi – materialmente e psicologicamente – per far fronte a una emergenza. – si legge nella nota dei manifestanti – Dopo questo enorme sforzo collettivo e quando ormai tutte le attività produttive del Paese sono già riavviate, è ora di dire basta: la comunità scolastica ha bisogno di ripartire in presenza a settembre perché senza scuola non c’è politica, non c’è giustizia, non c’è uguaglianza, non c’è crescita – né umana, né economica».
Nel corso del sit in di Ancona sono stati chiesti per la scuola italiana oltre a risorse straordinarie, personale docente e Ata adeguato alle esigenze della scuola; assunzione dei docenti precari dalle graduatorie provinciali; «che i Comuni e le Province trovino spazi per tutte le scuole di ogni ordine e grado; investimenti strutturali per l’edilizia scolastica; prevenzione sanitaria nelle scuole (le “3 T”: testare, tracciare, trattare e monitoraggio del personale docente e Ata)».
(foto Giusy Marinelli)
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