Da tutta Italia
per il concorso del Comune:
«Qui per una dignità economica»

ANCONA - Le domande giunte sono state 1.435 per 14 posti da funzionario amministrativo. La prova pre-selettiva al PalaPrometeo ha raccolto candidati da ogni dove. Il desiderio è quello di ottenere un «posto stabile»

La fila al Palarossini per il concorso del Comune

 

Il concorso indetto dal Comune per la copertura di 14 posti da funzionario amministrativo full time a tempo indeterminato ha richiamato questa mattina, giorno della prova, 1.435 persone provenienti da tutta Italia.
Per tutti, senza dubbio, l’arrivo al PalaPrometeo (dove si è tenuto l’esame) era dettato dal fatto di poter sperare in un posto fisso tra quelli messi in ‘palio’ dal Comune.
Tanti i giovani, ma tanti anche gli adulti. Tutti laureati, «sono qui perché ho voglia di trovare la serenità economica. A dir la verità – dice Simona Biondini -, pensavo che ci sarebbero state meno persone. Preferisco inoltre questo tipo di concorsi perché nel privato non si naviga più in buone acque». Il posto statale è dunque, anche oggi, il più ambito. I tempi sono poi quelli che tutti conosciamo e in cui la crisi economica si fa ancora sentire. Ma la voglia di partecipare al concorso non solo è dettata dal fatto che vi è l’agognato posto a tempo indeterminato e si è precari; ma anche perché spesso e volentieri si è pure pendolari.
«Ho già un contratto a tempo indeterminato – dice Eleonora Bedini – ma tutti i giorni faccio Ancona – Civitanova Marche e ritorno. Avvicinarmi a casa  sarebbe senza dubbio un’ottima cosa». Per Silvia Bartoloni, che ad Ancona è giunta da Foligno, il concorso «lo faccio perché ho interesse ad entrare in un ente pubblico – spiega -. Il contratto a tempo indeterminato dà poi molte più garanzie su tutto». E cerca un «posto stabile» anche Letizia Bambozzi di Polverigi. «Cerco soprattutto – sottolinea – una dignità economica. Attualmente lavoro e ho un contratto a tempo determinato. Ho studiato giurisprudenza e spero di sfruttare il titolo che ho e per il quale ho studiato. Seguo continuamente i bandi di concorso e ne ho fatti anche fuori regione. Oggi – prosegue – ho rivisto anche dei colleghi d’università. Ci si rivede spesso proprio in queste situazioni e questo perché, probabilmente  c’è fame di lavoro».
(al.big.)

La fila al Palarossini per il concorso del Comune

 

I candidati prendono posto

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