Nelle Marche non verranno i leader nazionali del centrosinistra perché i protagonisti siete voi, i leader li abbiano già qui. Dobbiamo essere consapevoli del nostro progetto, nelle Marche i ministri non vengono a fare passerella, vengono a spiegare quali risorse arrivano e perché. Lo ha fatto Gualtieri sul tema dell’Europa, concetto ribadito dal presidente del Parlamento europeo David Sassoli. Abbiamo i fondi europei perché abbiamo tenuto la barra diritta, perché noi siamo europeisti. Loro invece fanno venire Meloni e Salvini perché il centrodestra da Roma decide per le Marche e pensano di usare le Marche per giocare a Roma. Noi invece siamo marchigiani che pensano di far sentire la loro voce a Roma con il voto. Ed a proposito di campagna elettorale – ha osservato Mangialardi riferendosi ai suoi candidati – ci sono dei temi per i quali dovremmo aver già vinto, non c’è partito. Il centrodestra dice che noi abbiamo privatizzato la sanità delle Marche, lo dicono impunemente e senza vergognarsi per niente. Loro arrivano da Roma e ci dicono che si impegneranno per la sanità pubblica nelle Marche, si devono vergognare.
La percentuale della sanità privata nei servizi per gli acuti è di 8.1 nelle Marche. Il centrodestra ci dice che dovremmo prendere esempio da Lombardia e Veneto. Bene, la Lombardia, la regione che ci ha appestato tutti, che ha fatto morire gente per strada, ha il 40% di sanità privata. Il Veneto è al 27%. Di quale modello parlano, di Vò? E’ come se nelle Marche parlassi di Sforzacosta per parlare dell’intera regione. Il centrodestra parli di altro, di filosofia, di teoria ma non di sanità pubblica». Mangialardi tocca anche il tasto della ricostruzione post sisma. «Vogliamo parlare di cosa hanno fatto quando erano al governo e hanno nominato uno di loro come commissario per la ricostruzione? Bene hanno nominato un tipo, sicuramente bravissimo nella sua professione di geologo (il riferimento è a Piero Farabollini, ndr) ma totalmente incapace di gestire e il risultato è che si sono persi due anni senza fare nulla». Mangialardi è oramai lanciato e rincara la dose: «Basta con le provocazioni e le menzogne del centrodestra. Vanno alle cene dei fascisti che rievocano la marcia su Roma e dicono di essere passati per sbaglio, scrivono che i medici sono mediocri e dicono poi di essersi sbagliati, mettono i fondi raccolti per la beneficenza nel loro conto personale e dicono di averlo fatto per velocizzare.Allora dico a questo centrodestra: volete farla finita o no?». Infine il candidato governatore del centrosinistra Maurizio Mangialardi suona la carica ai suoi: «Loro hanno Salvini e la Meloni, io ho voi. Grazie per aver costruito un progetto di sviluppo per le Marche». Il finale, neanche a farlo apposta, è in linea con le parole iniziali di Mangialardi. Si alza una candidata consigliera regionale, l’imprenditrice calzaturiera di Morrovalle Manila Ilari di Morrovalle, e consegna – a nome della lista, una t-shirt bianca con una scritta a colori: «#Orgogliosamente Marche». Al tavolo dei relatori questa mattina in piazza Battisti con Mangialardi c’erano quasi tutti i candidati (in lista ci sono Flavio Corradini, Natalia Conestà, Francesco Fiordomo, Manila Ilari, Lucia Pistelli, e Massimiliano Bucchi). In platea, tra gli altri, la senatrice Orietta Baldelli.
Mangialardi ci crede: «Io sono avanti, Acquaroli non lo fanno neanche parlare»
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