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Niente casa popolare se hai precedenti penali,
proposta di legge di FdI
passa in commissione

REGIONE - Firmatario il consigliere Pierpaolo Borroni. Gli stranieri dovranno dimostrare di non avere immobili di proprietà nei Paesi di origine per accedere all'agevolazione

 

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Pierpaolo Borroni, consigliere regionale di Fdi

 

Case popolari solo a chi non ha precedenti penali. Questo il senso di una proposta di legge presentata dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia Pierpaolo Borroni che ha al centro la modifica dei criteri per le assegnazione delle case popolari da parte dell’Erap. Nella riunione della terza commissione consiliare che si è svolta questa mattina è stata approvata la proposta di legge di modifica delle politiche abitative. Con questa proposta si intende sostanzialmente introdurre un criterio morale all’interno delle graduatorie. «La ratio della proposta che ora passerà al vaglio del Consiglio regionale per l’approvazione definitiva in aula, è quella di tenere in debita considerazione qualità morali e di condotta che fino ad oggi sono state ignorate dalla normativa regionale che disciplina la materia – spiega il proponente Pierpaolo Borroni – in altre parole, l’istanza per l’assegnazione di un alloggio presentata da una persona onesta veniva considerata al pari di un soggetto condannato con sentenza passata in giudicato per delitti non colposi che prevedono pene superiori a due anni. Con le modifiche presentate dal gruppo regionale di Fratelli d’Italia si introduce invece, quale necessario requisito, il non aver riportato condanne entro 5 anni dalla domanda per reati di vilipendio, reati di gioco d’azzardo, detenzione o porto abusivo di armi ed invasione di terreni ed edifici. Resta chiaro che, nei casi di intervenuta riabilitazione, verrebbe riammesso chi era stato precedente escluso a causa della sua condotta». Nella legge viene disciplinata anche l’assegnazione ai cittadini provenienti da Paesi extra Unione europea che dovrebbero fornire certificati atti a dimostrare di non avere immobili intestati nelle città di origine: «Viene poi fatto uno specifico richiamo alle domande presentate dai residenti extra UE che saranno tenuti a portare certificati idonei a dimostrare di non avere beni immobili presso i loro stati d’origine con allegata documentazione utile a comprovarlo. In linea con quanto previsto per accedere alle graduatorie di assegnazione degli alloggi, nei quattro articoli della legge sono state contemplate anche le cause di decadenza qualora l’assegnatario riportasse denunce per inosservanza dell’obbligo di istruzione per i figli minori o nel caso venisse condannato per i reati commessi in violazione di disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere, nonché riferibili a problematiche di drammatica attualità come le violenze domestiche o la decisione di sottrarre loro il futuro impedendo a dei minori di frequentare la scuola».

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