
L’imbarcazione delle Dragonesse
Una giornata di cuore e di vita. Un andar per mare costruito sui puntelli invisibili ma fermi della solidarietà e della prossimità civile. È questo il senso della terza edizione della “Regata per la vita” partita dal Club Nautico di Senigallia alle 12 ed arrivata nel pomeriggio ad Ancona dove, a Marina Dorica, si sono svolte le relative premiazioni. Diciannove le imbarcazioni partecipanti. Un momento di festa che rispecchia una giornata condotta per mano dai valori più sani e profondi. La quota di iscrizione per i partecipanti viene infatti devoluta in beneficienza per la realizzazione di progetti in ambito oncologico marchigiano a beneficio dei pazienti e delle associazioni. In concomitanza con la regata è salpata anche la Dragon Boat, la barca a remi sospinta dalle Dragonesse, pazienti della Clinica Oncologica degli Ospedali Riuniti di Ancona presenti anche a Marina Dorica. E’ stata l’imbarcazione Ketos (sezione multiscafi) a tagliare il traguardo per prima, in 1 ora e 40 minuti. La manifestazione è organizzata in piena collaborazione dalla Clinica Oncologica degli Ospedali Riuniti di Ancona-Università Politecnica delle Marche, Marina Dorica di Ancona, Club Nautico di Senigallia, dall’armatore Alberto Rossi, in collaborazione con la rete di associazioni di volontariato che operano in ambito oncologico delle Marche “Marcangola”, con la Lega Navale di Falconara Marittima, la FIV X Zona e la Fondazione Ospedali Riuniti di Ancona onlus.
Tra i motori dell’organizzazione, Rossana Berardi, professoressa ordinaria di Oncologia Università Politecnica delle Marche e direttore della Clinica Oncologica degli Ospedali Riuniti di Ancona: «Ripristinare la Regata, lo scorso anno annullata per via del Covid, è un’altra fondamentale testimonianza del ritorno alla vita attraverso un evento che certifica la solidarietà sociale di cui è capace il nostro territorio, con il contributo di professionalità importanti e con il desiderio da parte di tutti i partecipanti di simboleggiare un nuovo momento di rinascita. Per questo siamo orgogliosi che dopo la sosta forzata del 2020 la Regata torni a rappresentare concretamente, anche grazie alla forza dello sport che in questa estate ci ha regalato momenti di grande ed appassionata gioia, il valore della prossimità verso chi soffre. Siamo orgogliosi di tanta partecipazione che conferma il fine nobile dell’evento, Senigallia, Falconara, Ancona e le Marche conoscono bene il valore profondo della condivisione, necessaria per raggiungere obiettivi importanti come quello di sostenere progetti dedicati all’oncologia sul territorio». «La forza del mare, la forza del vento, la forza ancora inesplorata della mente umana. Regata per la vita è molto di più di un evento sportivo o di un atto di solidarietà. Regata per la vita ci indica la strada per il futuro, in questa interminabile pandemia. La salute è il completo stato di benessere fisico, psichico e sociale, al quale si aggiunge oggi inequivocabilmente la necessità di proteggere la natura e l’ambiente» ha detto il dg degli Ospedali Riuniti di Ancona, Michele Caporossi. Tra i promotori lo stesso armatore e campione di vela Alberto Rossi: «Ancora una volta la Professoressa Berardi riesce a mettere sulla linea di partenza con il suo entusiasmo e la sua energia, un bel numero di barche con tanti sportivi che amano il mare e la vita, sempre pronti a misurarsi con le insidie che la natura può presentare all’improvviso. Una giornata di sport, di valori, di coesione sociale e di ottimismo per il futuro».

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