
Parte della refurtiva sequestrata all’epoca degli arresti
Entravano nelle case da depredare dopo essersi arrampicati sulle grondaie e sui fili elettrici: condannati tre ladri acrobati. Tutti di origine albanese, tra i 25 e i 29 anni, erano stati arrestati dai carabinieri di Osimo nel maggio del 2018, dopo l’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip. La procura contestava al gruppo nove colpi, commessi tra Porto Recanati, la Val Musone e la frazione anconetana di Candia, tra gennaio e febbraio 2018. Ogni imputato è stato condannato a scontare sei anni e sette mesi di reclusione. L’operazione dei carabinieri era stata denominata The Climbers, perchè i banditi erano abili acrobati: riuscivano ad assaltare i piani alti appoggiandosi sulle grondaie e sui fili elettrici. Una volta all’interno dell’abitazione, erano soliti mettere contro la porta d’ingresso mobili o divani, per impedire ai proprietari o alle forze dell’ordine di entrare. Parte della refurtiva era stata recuperata dagli investigatori nel residence in cui il trio abitava, a San Benedetto del Tronto. In totale, la procura ha conteggiato un bottino di circa 70mila euro, composto da gioielli in oro e preziosi vari. Stando a quanto era stato possibile ricostruire all’epoca die fatti, i tre partivano da San Benedetto dopo le 18. In quell’ora, infatti, due dei tre ladri erano attesi in caserma per l’obbligo di firma, misura a cui erano stati sottoposti sempre a causa di un’indagine scattata per furto. Dopo la firma, partivano verso nord a bordo di una Mercedes Classe A. Dopo un brevissimo sopralluogo, uno rimaneva a fare il “palo”, due entravano in casa. In occasione del furto a Candia, la gang aveva lasciato l’auto nei pressi dell’ex America Graffiti. In due, poi, si erano incamminati verso un villino passando dalle campagne. Un furto si era trasformato in rapina. Era il gennaio del 2018, a Osimo, in via Marco Polo. Il proprietario dell’abitazione presa di mira si era scontrato con i ladri dopo aver rincasato. Era stato minacciato con un coltello. Prima di maggio 2018, il trio era finito già in manette a febbraio dello scorso anno, dopo un furto commesso a Loreto. Il collegio penale non ha riconosciuto agli imputati l’associazione a delinquere, contestata inizialmente dalla procura.
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