
Open Days Univpm
di Martina Marinangeli (foto di Giusy Marinelli)
«Perché scegliere la nostra università? Abbiamo cinque aree culturali veramente eccellenti, non solo in Italia, ma in tutto il mondo, con un riconoscimento internazionale che continua a crescere». Non nasconde l’orgoglio per i risultati ottenuti dall’Università Politecnica delle Marche il rettore Gian Luca Gregori, questa mattina padrone di casa per l’avvio degli Open Days nel Polo di Montedago. Sei giornate di orientamento che proseguiranno fino al 9 febbraio e che, oggi, hanno visto la partecipazione – in presenza e da remoto – di oltre 3mila studentesse e studenti delle superiori. Nonostante i due anni difficili della pandemia, l’Univpm ha tenuto a livello di immatricolazioni, facendo meglio della media nazionale.

Open Days Univpm
A fare da traino, la facoltà di Medicina, che quest’anno ha registrato 300 iscrizioni in più rispetto allo scorso anno. «C’è stata una diminuzione di oltre 10mila unità nelle iscrizioni in Italia – traccia un bilancio Gregori –, un decremento pari al 7% nel sud del Paese e ad un meno 4% nel centro Italia. Noi invece teniamo, con delle differenze tra le facoltà, ma il numero complessivo delle immatricolazioni è sostanzialmente lo stesso dell’anno scorso, un buon risultato». Effetto anche dei riconoscimenti nazionali ed internazionali che l’Univpm si è conquistata sul campo: «l’ateneo è infatti stato collocato tra le 500-600 migliori facoltà del mondo, mentre per la ricerca si è guadagnato il 290esimo posto».
La Politecnica mette a disposizione oltre 60 corsi di Laurea in cinque aree culturali – Agraria, Economia, Ingegneria, Medicina e Scienze -, i progetti internazionali come CampusWorld e soprattutto nuovi corsi di laurea, anche in lingua inglese, in fase di approvazione ministeriale. Tra le nuove proposte formative per l’anno accademico 2022-2023, il nuovo corso in Digital Economics and Business, le triennali in Ingegneria dei Videogame e della Realtà Aumentata, Virtuale ed Estesa, ed in Ingegneria per l’eco sostenibilità industriale, e infine, le magistrali in Green Industrial Engineering, in Medicine and Surgery (Medicine & Technology) ed in Scienze della Nutrizione e dell’Alimentazione, La «grande capacità di ricerca» che contraddistingue l’Univpm, fa il paio, secondo Gregori, con «l’offerta formativa che tiene conto delle nuove esigenze della società, della comunità e del Paese, mediante un approccio multidisciplinare, che viene ad integrare gli aspetti ingegneristici dell’informatica, con quelli dell’economia, della medicina». 
Oltre 51 gli spinoff (ovvero le nuove imprese che hanno mosso i primi passi nell’Ateneo) e più di 100 i brevetti depositati, senza contare che il 93,4% dei laureati trova lavoro entro 5 anni dal conseguimento del titolo, anche in questo «nettamente sopra la media nazionale». La capacità attrattiva della Politecnica è dimostrata anche dall’affluenza importante che ogni anno registrano gli Open Days e dall’interesse che questi riescono a suscitare nei potenziali laureandi, la maggior parte dei quali pensa di restare nelle Marche. Come Linda, Livia, Martina e Giulia – le prime tre al V anno del Liceo Scientifico Galilei e la quarta Classico Rinaldini – per le quali gli Open Day si sono rivelati un’ottima fonte di informazione. Hanno per esempio aiutato Linda, indecisa tra Medicina ed Ingegneria, ad orientarsi sulla scelta, che penderà verso la seconda Facoltà. Martina e Livia si sono dette più propense a frequentare Economia, mentre Giulia starebbe pensando a Giurisprudenza, ma alla giornata organizzata da Univpm è comunque voluta andare per guardarsi intorno e vagliare le tante possibilità offerte dall’Ateneo.
«Ancora non abbiamo le idee molto chiare – ammettono invece Michele, Federico e Thomas, all’ultimo anno al Galilei – e siamo qui per orientarci tra le varie Facoltà. È stato utile ed approfondiremo nei vari stand». Anche per loro, la prospettiva è quella di formarsi nelle Marche, come anche per Caterina, studentessa al V anno del Galilei che vorrebbe studiare Medicina all’Univpm, «sperando di superare il test d’ammissione», incrocia le dita. «Mia sorella è iscritta ed anche io mi sono sempre interessata a questo ambito, quindi penso che possa essere la strada giusta». Guarda invece all’estero la sua amica Giulia, anche lei orientata su Medicina: «a livello di ricerca, l’Italia non è molto sviluppata», commenta.







Il rettore Gian Luca Gregori




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