
foto d’archivio
Uno riconosce la sue responsabilità e chiede scusa. Altri due negano le accuse e chiedono di uscire dal carcere. Si sono svolti tra ieri e oggi gli interrogatori di garanzia per i tre ragazzi arrestati con l’accusa di rapina. Il primo, un 17enne residente ad Ancona, è stato ammanettato dai carabinieri per l’episodio avvenuto il 24 settembre nei bagni di piazza Roma, quando un coetaneo era stato percosso e derubato del suo zaino, contenente poco meno di 20 euro. «Ho sbagliato, volevo fare il bullo e me la sono presa con il primo che ho incontrato. Non ce l’avevo con quel ragazzo. Mi sono solo reso conto adesso della gravità dell’episodio. Sono pronto a scrivere una lettera di scuse» ha detto al giudice nel corso dell’interrogatorio.
Per ora, la difesa (rappresentata dall’avvocato Aldo Sichetti) non ha chiesto misure alternative. Altri due presunti rapinatori hanno invece scansato le accuse. Si tratta di un 16enne e di un neo 18enne (minore all’epoca dei fatti), accusati dello scippo dell’iPhone avvenuto a Largo Donatori di Sangue lo scorso 30 novembre. Stando alla procura, mente da dietro copriva gli occhi alla vittima, l’altro la spintonava per prendergli l’iPhone, mai ritrovato dalla Squadra Mobile, coordinatrice delle indagini scattate dopo la denuncia sporta dalla derubata. I due, entrambi in carcere, sostengono di non essere loro i responsabili della rapina. Addirittura, quel giorno non sarebbe stati nel centro di Ancona. Le difese, rappresentate dall’avvocato Nicoletta Pelinga e dall’avvocato Nicoletta Cardinali, hanno chiesto per i loro assistiti una misura cautelare meno afflittiva.
(fe.ser)
Mani in faccia per rubarle l’iPhone: 16enne e 18enne finiscono in carcere
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