Lanterna rossa, Simonella:
«Un luogo che va riaperto
ai cittadini di Ancona»

L'ICONICO MOLO era stato interdetto nel 2020 con un'ordinanza anti-Covid emanata dall'Autorità portuale. Ora che lo stato di emergenza sta per cessare, è tempo di rivedere le regole. Intanto, è attesa per oggi la firma, da parte del ministro Giovannini, del decreto ufficiale con cui l'ingegner Vincenzo Garofalo viene nominato presidente dell'Authority

 

 

 

«La Lanterna rossa va riaperta ai cittadini di Ancona». A lanciare l’appello è l’assessora al Porto Ida Simonella che, in un lungo post, prova a tracciare il futuro dell’iconico molo, chiuso nel 2020 per effetto di un’ordinanza anti-Covid dell’Autorità portuale. Con lo stato di emergenza che cesserà il 31 marzo, tuttavia, secondo la titolare della delega è giunto il momento di rivedere quel provvedimento, permettendo agli anconetani e non solo di fruire di uno dei “luogo del cuore” dorici, «magari con nuove regole (può essere l’accesso fino ad un certo punto)», spiega. Già a suo tempo, la decisione di interdire il molo che conduce alla Lanterna rossa aveva scatenato molte polemiche, ma se nella prima fase della pandemia – quella del lockdown più duro – era tutto sommato comprensibile, con l’allentamento generale delle restrizioni dall’estate del 2020 in poi è diventato sempre meno chiaro perché non potesse riaprire. «La questione della Lanterna Rossa non è un dettaglio, per niente – scrive Simonella –. Una città intera è salita su quel molo, ha guardato l’orizzonte, ha respirato, ha sognato. È un pezzo del vissuto di ogni cittadino, non è semplicemente un posto straordinariamente bello, da far vivere anche ai turisti. Per ogni anconetano è un pezzo di sé stesso, è l’aria che respira. Ora l’accesso è interdetto a seguito di ordinanza legata all’emergenza Covid che appunto terminerà a breve. È ora di riaprirlo».

C’è però anche un altro problema, secondo l’assessora: «quel molo, come molti sanno, sarà ridotto. Ci sono studi che certificano questa necessità per ragioni di sicurezza: le navi sono sempre più grandi e l’ingresso è diventato pericoloso. Qualcuno ricorda la vicenda del Jolly Nero a Genova che travolse la torretta piloti. Ecco, la sentenza più recente su quella vicenda condanna tutti, dal comandante ai progettisti perché lì non si operava in sicurezza. Mutatis mutandis la sicurezza va garantita sulla nostra Lanterna rossa. E dunque va riaperta, magari con nuove regole (può essere l’accesso fino ad un certo punto), ma va riaperta».

Intanto, è attesa per oggi la firma, da parte del ministro alle Infrastrutture, Enrico Giovannini, del decreto ufficiale con cui l’ingegner Vincenzo Garofalo viene nominato presidente dell’Authority. «Un lungo iter che si conclude e che finalmente fa tornare alla piena operatività lo scalo. Ci sono tante questioni da affrontare: dragaggi, banchine, cantieri. Sono anche contenta che si parli di intermodalità in questi giorni. Me ne sono occupata per anni coordinando, insieme al prof Paolo Pettenati un Osservatorio all’Istao e soprattutto declinando concretamente come fare, come portare le merci su treno a partire dai nodi logistici delle Marche. Qualcosa ne so». Ma all’attenzione di Garofalo, Simonella porterà anche la questione Lanterna rossa: «ne ho parlato in queste settimane con il nuovo comandante della Capitaneria e con il Commissario, e ho trovato la massima collaborazione per trovare una soluzione. E questo mi fa felice. Al presidente Garofalo intendo illustrarla con la stessa attenzione con cui parlo di sviluppo del porto. Perché dietro c’è il desiderio di una città intera che non confligge affatto con lo sviluppo del nostro scalo».

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