Univpm inaugura l’anno accademico:
«Abbiamo tenuto durante il Covid
Ora guardiamo al futuro»

LA POLITECNICA, forte di numeri positivi anche durante i due anni di pandemia, adesso punta a rafforzare l'offerta formativa, seguendo le direttrici dell'internazionalizzazione e della collaborazione tra gli atenei del territorio, come sottolineato dal rettore Gregori. Lectio Magistralis del presidente Istat Gian Carlo Blangiardo

In primo piano il rettore Gian Luca Gregori

di Martina Marinangeli (foto di Giusy Marinelli)

Se non si può parlare di un vero e proprio ritorno alla normalità dopo due anni di pandemia, gli spiragli di luce si vedono tutti e l’inaugurazione – questa mattina nell’aula magna del polo di Monte Dago – dell’anno accademico 2021/2022 dell’Università Politecnica delle Marche ha dato un esempio di come si stia ormai guardando al futuro. «Un anno fa in questa stessa aula e nella stessa modalità “integrata” – ha sottolineato nella sua relazione il rettore Gian Luca Gregori nella sua relazione –, le considerazioni svolte avevano riguardato gli effetti della pandemia sul sistema universitario ed in particolare sul nostro Ateneo, con un augurio per il futuro: quello di tornare quanto prima alla “normalità”. Possiamo in tal senso rilevare che proprio il contributo della ricerca scientifica ha consentito uno scenario non ancora “del tutto libero dal Covid-19”, comunque in forte miglioramento».

L’inaugurazione dell’anno accademico è stata anche l’occasione per «“rendicontare” le attività realizzate, di analizzare i principali risultati raggiunti ed anche di delineare le possibili traiettorie evolutive, in un contesto in cui strategia e tattica, tradizionalmente ben distinte, tendono parzialmente a sovrapporsi nella necessità di porre in essere continui adattamenti». Il rettore ha poi sottolineato come «siano state rafforzate le nostre collaborazioni, a livello nazionale ed internazionale, cercando di garantire continuità ai processi di creazione, condivisione e diffusione delle conoscenze; all’interno dell’Università è continuato il processo di integrazione, promuovendo la creazione di partnership tra i ricercatori di differenti dipartimenti».

Per l’Univpm, «si rileva una sostanziale tenuta del numero totale degli iscritti, dopo l’incremento dello scorso anno; si tratta di un buon risultato a fronte della diminuzione delle immatricolazioni che ha caratterizzato il nostro Paese ed in particolare il sud ed il centro Italia. In tal senso è risultata determinante una riprogettazione dell’offerta formativa di tipo multidisciplinare, continuata anche dopo lo scorso anno; ciò, rispondendo alle esigenze della comunità, affiancando le nostre studentesse ed i nostri studenti sia durante il loro percorso universitario, riducendo la dispersione universitaria, sia garantendo occupabilità».

Il rettore Gregori

A seguire, l’intervento di Alessia Polisini, presidente del Consiglio Studentesco, nel quale è stato acceso un faro sulla necessità di «sviluppare le capacità, non la competitività», all’interno degli atenei, e sul problema cronico dell’accoglienza degli studenti universitari da parte della città di Ancona. Dopo la relazione della dottoressa Silvia Mangialardo per il Personale Tecnico Amministrativo e la prolusione dal titolo “Biomateriali per quale futuro: un approccio multidisciplinare” della professoressa Alida Mazzoli, docente di Scienza e Tecnologia dei Materiali nonché vice direttrice del Dipartimento di Scienze ed Ingegneria della Materia, dell’Ambiente e Urbanistica della Facoltà di Ingegneria, le conclusioni sono state affidate alla Lectio Magistralis dal titolo “Le sfide dell’Italia post-Covid: tra la vivace risposta dell’economia e le persistenti criticità della demografia” del prof. Gian Carlo Blangiardo, presidente ISTAT, che ha sottolineato come la marcata denatalità degli ultimi anni, nella Marche come nel resto d’Italia, «generi molti interrogativi, alcuni dei quali preoccupanti». quali preoccupanti».

Il direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale Ugo Filisetti

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