Fiumi di eroina dal Pakistan,
stroncata l’associazione:
21 arresti in un anno

L'OPERAZIONE della Squadra Mobile di Ancona e del Commissariato di Senigallia è culminata con il trasferimento a Montacuto dell'uomo considerato un vertice del gruppo che 'arruolava' giovani ovulatori pakistani, disposti a trasportare la droga nello stomaco dal loro paese d'origine fino alle Marche. In tutta l'indagine sono stati sequestrati quattro chili di sostanza e, via via, sono finiti in manette i presunti componenti del sodalizio

Ovuli di eroina sequestrati nel corso dell’indagine

 

Ovuli di eroina dal Pakistan: stroncata organizzazione criminale. Sono 21 gli arresti eseguiti nell’ultimo anno: due sono avvenuti ieri, quando sono finiti in manette due fratelli pakistani.  L’operazione, denominata ‘Mezza Luna d’Oro’ dal nome della regione asiatica con la maggior produzione di oppiacei al mondo, è stata condotta dalla Squadra Mobile e dal Commissariato di Senigallia, città dove vivono parte delle persone coinvolte nell’inchiesta. Per 12 l’accusa è associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. Gli altri devono rispondere di detenzione ai fini di spaccio. In tutta l’indagine, partita oltre un anno fa, sono stati posti sotto sequestro 4 chili di eroina e, via via, in flagranza si è proceduto a diversi arresti, molti dei quali hanno riguardato ovulatori. Solo lo scorso aprile in manette erano finiti tre pakistani, accusati di trasportare eroina: due avevano gli ovuli nello stomaco, uno nascondeva la sostanza all’interno dell’auto. I tre sono già stati giudicati dal tribunale, tra patteggiamenti e riti abbreviati.

Uno dei due arrestati ieri è risultato essere il tassello finale dell’associazione. Si tratta di un cittadino pakistano di 30 anni, domiciliato a Senigallia, città dove era stata allestita la base operativa dell’associazione.  Assieme a suoi tre fratelli, il 30enne avrebbe organizzato e gestito i carichi di eroina.  Ieri, durante la perquisizione a Senigallia nei domicili utilizzati dal gruppo sono stati trovati 40 ovuli di eroina. In arresto in flagranza di reato è finito anche il fratello del 30enne: si tratta di un 39enne, portato Montacuto. Un altro fratello, di 45 anni, è stato denunciato a piede libero, sempre per il possesso degli ovuli. Un quarto è già stato arrestato nel corso dell’operazione: a ottobre era stato fermato mentre era andato a prendere un ovulatore con mezzo chilo di droga nello stomaco.

Il capo della Mobile Carlo Pinto

Secondo la procura, il gruppo, approfittando della necessità di trovare lavoro da parte di alcuni connazionali, arruolava giovani disposti a trasportare con la modalità intracorporea ovuli di eroina pura, che sul mercato nazionale avrebbe quadruplicato il proprio peso, data l’elevata purezza della droga. L’illecita attività di traffico e spaccio della sola sostanza rinvenuta e sequestrata avrebbe permesso di guadagnare ingenti somme di denaro nell’ordine di circa un milione di euro, ovvero tre volte il valore di acquisto della droga pura.

Stando ai riscontri, i vertici del gruppo inviavano gli ovulatori in Pakistan per prendere la droga. Poi, con un viaggio aereo e la sostanza nello stomaco, arrivavano all’aeroporto di Milano Malpensa. Qui venivano prelevati e a bordo di un’auto raggiungevano Senigallia, dove poi venivano espulsi di ovuli. Ogni trasportatore poteva ingerire fino a 80 ovuli, con una media di 8 grammi ciascuno. La droga veniva poi spacciata al dettaglio a Senigallia, Ancona, Civitanova e Martinsicuro. I sequestri sono partiti nel febbraio del 2021, con diversi arresti in flagranza di ovulatori e pusher.

Nel giro dello spaccio, la polizia ha inserito anche il tunisino arrestato giovedì dopo essere stato trovato in possesso di 8 grammi di eroina: braccato a Senigallia aveva tentato la fuga fino a Palombina.

(servizio aggiornato alle 13.10)

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