Sintomi da sospetto Covid:
Vecchietti allontanato dall’aula
durante il consiglio comunale

ANCONA - Risultato negativo ai tamponi rapidi salivari, ieri sera ha informato il presidente Sanna della sua situazione chiedendo di poter partecipare da remoto. Il regolamento comunale parla però di un preavviso da dare 24 ore prima, per email e con allegato un certificato medico

Andrea Vecchietti

di Antonio Bomba

Curioso episodio quello capitato questa mattina in consiglio comunale, che ha causato lo slittamento dei lavori di circa una mezzora.
Protagonista Andrea Vecchietti, capogruppo del Movimento 5 Stelle, che è stato accompagnato fuori dalla sala consiliare dalla polizia locale su richiesta del presidente del consiglio comunale Tommaso Sanna. Motivo? Il sospetto che Vecchietti potesse avere il Covid. Ma a finire sotto accusa è stato soprattutto il regolamento comunale, colpevole di essere troppo rigido nel punto riguardante la partecipazione alla riunione da remoto, finendo criticato da maggioranza ed opposizione.
Ma andiamo con ordine e torniamo a ieri sera quando Vecchietti poco prima delle 21, accortosi di avere sintomi blandi e dopo essere risultato negativo ai tamponi rapidi salivari, informa il presidente Sanna della sua situazione e gli chiede di poter partecipare al consiglio odierno da casa per precauzione.
Sanna si ritrova costretto a negare l’opportunità, visto che il regolamento comunale parla di un preavviso da dare 24 ore prima, per email e con allegato un certificato medico.
Una richiesta impossibile da esaudire per Vecchietti, essendo stato il consiglio comunale di oggi 27 ottobre programmato per le ore 9. E così questa mattina Vecchietti si è presentato regolarmente in consiglio comunale essendoci importanti delibere da votare, come quella sulla variazione di bilancio, indossando precauzionalmente la mascherina. Sanna a questo punto, dopo aver chiesto anche il parere del segretario Giovanni Montaccini ha chiesto a Vecchietti di abbandonare l’aula ritenendo non sicuri al 100% i tamponi salivari. E dopo un tira e molla che non ha sortito frutti Susanna Dini del Pd ha chiesto una convocazione urgente dei capigruppo per decidere sul da farsi. A questo punto Vecchietti, in riunione con i citati rappresentanti dei gruppi consiliari, si è tolto la mascherina mandando un po’ tutti i colleghi sulle furie.
Tornata la calma, tutti hanno concordato in via eccezionale di derogare al regolamento e far partecipare Vecchietti da casa. Ma questi non ha voluto sentir ragioni. Giunti a questo punto Sanna ha chiesto alla polizia locale di accompagnarlo fuori da Palazzo degli Anziani. «Purtroppo non mi ha lasciato alternativa – è stato il commento di Tommaso Sanna – ho dovuto farlo portare via dai vigili urbani. Abbiamo provato a spiegargli che il suo comportamento non era idoneo, tantomeno ha accettato la nostra mediazione. Ad ogni modo a breve lo chiamerò perché mi è dispiaciuto molto quanto accaduto sul piano umano».
E detto che il capogruppo M5s alla fine ha rinunciato a collegarsi da casa e che contattato da Cronache Ancona ha preferito non commentare l’accaduto, in aula si è poi sviluppata una sentita discussione sulla rigidità del regolamento comunale sul tema della partecipazione da remoto in caso di malattia. Richieste di modifica (ricordiamo tuttavia che il regolamento è sempre votato dagli stessi consiglieri) sono giunte per voce di Daniela Diomedi, collega di partito di Andrea Vecchietti e di Massimo Mandarano di Italia Viva. Probabile quindi che a breve la norma venga modificata o quantomeno interpretata in misura molto più elastica per evitare che brutti episodi come quello odierno possano ricapitare.
Nel tardo pomeriggio, il consigliere Vecchietti ha rilasciato una dichiarazione: «Essendo raffreddato da alcuni giorni, in vista del consiglio comunale ho fatto l’altro ieri un autotest rapido fai da te risultato negativo, ripetuto anche ieri sera. Ho quindi telefonato al presidente del consiglio comunale Sanna, che non mi ha risposto perché non raggiungibile, quindi ho inviato un messaggio Whatsapp in cui chiedevo se per precauzione era possibile il collegamento da remoto, cosa prevista da regolamento. Sanna – prosegue – mi rispondeva su Whatsapp che avrei dovuto fare richiesta 24 ore prima allegando un certificato medico, ma che mi avrebbe fatto sapere. Non avendo avuto più alcuna notizia mi sono regolarmente recato in consiglio. Li sono stato assalito verbalmente ed insultato pesantemente, tacciato di untore. Sanna, per rimediare, ha detto che dovevo abbandonare l’aula e che avrei potuto collegarmi da remoto, perché avrebbe fatto una deroga al regolamento autorizzata dal segretario. Ho protestato perché non mi piacciono i favoritismi e le deroghe ad personam, ma se il regolamento esiste deve essere rispettato da tutti indistintamente. Poiché ero lì non avevo alcuna intenzione di andarmene; ma su richiesta di Sanna sono stato accompagnato fuori coercitivamente dai vigili urbani presenti, impedendomi – conclude – di esercitare il mio diritto-dovere di consigliere comunale».

(Aggiornato alle 17.43)

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