Una grazie grande così e una targa per Antonio Carletti da parte della direzione del carcere di Barcaglione. Proprio Carletti, anziano agricoltore e presidente di Federpensionati Coldiretti Ancona, tutor dei detenuti nel progetto di agricoltura sociale nato nel 2014 all’interno del penitenziario, è stato omaggio questa mattina al Barcaglione nel corso della giornata dedicata alle famiglie dei detenuti. Una tradizione che torna dopo il periodo Covid e che regala momenti di spensieratezza e un’occasione per farsi gli auguri in vista del Natale. «Dopo la pandemia è la prima volta che torniamo ad aprire alle famiglie – ha spiegato Sandro Marozzi, agronomo della struttura – un momento di festa dopo circa due anni. Coldiretti è un partner importantissimo dei nostri progetti. Questo carcere è stato aperto nel 2006 e pian piano siamo arrivati ad avere una vera e propria azienda agricola di 2 ettari».
Nel corso della mattinata la direttrice della struttura carceraria, Manuela Ceresani, ha consegnato ai partecipanti gli attestati di partecipazione ai vari corsi di formazione che si sono tenuti in carcere e alle aziende che hanno collaborato con la struttura. Il pomeriggio, dopo un pranzo a base di polenta con salsicce preparata dalla Pro Loco di Polverigi, è stata dedicata ai bambini con attività e giochi proposti dall’associazione Bambini senza Sbarre e dalla Caritas. «L’orto negli anni è cresciuto grazie ad Antonio e ai suoi detenuti – ha detto Maria Letizia Gardoni, presidente Coldiretti Marche – quest’orto ha dato tanta speranza e fiducia a persone che un domani potranno uscire da qui e trovare nell’agricoltura il loro futuro reinserimento. L’orto sociale del carcere è un progetto che Coldiretti ha sposato fin da subito. Ad oggi sono circa 60 i detenuti volontari che Carletti segue quotidianamente».
Oltre all’orto, il carcere di Barcaglione ha anche una vera e propria azienda agricola che produce olio extravergine di oliva, miele, alleva pecore per carne e per formaggi prodotti nel caseificio aziendale. Anche in questo caso sono i detenuti che lavorano e alcuni di essi si occupano anche della vendita diretta presente, dopo l’accreditamento a Campagna Amica, al Mercato Dorico di via Martiri della Resistenza, nei mercati natalizi in centro e anche il giovedì a Falconara.
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