Da non perdere la conferenza a Jesi dell’unico professore universitario italiano di archeoastronomia. L’archeoastronomia è la “scienza delle stelle e delle pietre”. Se usata con le dovute cautele, può fornire nuove, importanti informazioni su tanti enigmatici monumenti del passato, quali ad esempio Stonehenge, Machu Picchu o i templi di Angor Wat. In questi luoghi infatti, e in tantissimi altri, esistono chiare tracce dell’interesse dei costruttori per i movimenti dei corpi celesti; si tratta, in molti casi, dell’unica informazione scritta che i costruttori stessi ci abbiano lasciato.
«Il prof. Giulio Magli, docente di Archeoastronomia al Politecnico di Milano, venerdì prossimo, alle ore 18, a Palazzo dei Convegni illustrerà qual è il modo corretto – in stretta collaborazione con l’archeologia – di affrontare questo tipo di problemi scoprendo alcuni dei luoghi dove ancora oggi avvengono spettacolari fenomeni progettati millenni fa, partendo dalla Piana di Giza e arrivando a quelle città di fondazione romana che sono allineate astronomicamente, lista a cui Jesi si è recentemente aggiunta. Introdurranno la conferenza i ricercatori locali Francesco Formiconi e Gianluca Curzi che hanno individuato l’allineamento della città di Jesi al Solstizio d’Inverno all’atto della sua fondazione» fanno sapere in un comunicato gli organizzatori del convegno.
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