Addio a Gilberto Severini,
voce limpida della provincia italiana

OSIMO - È morto ieri sera all'età di 84 anni. Premio Strega nel 2011, raccontava la vita di paese e la ricerca amore, l'assenza e la nostalgia. Il cordoglio della casa editrice e della comunità

Gilberto Severini

di Nicoletta Paciarotti

Si è spento ieri sera, all’età di 84 anni, Gilberto Severini, una delle voci più appartate e insieme più limpide della narrativa italiana contemporanea. Raccontava la vita di paese e la ricerca amore, l’assenza e la nostalgia. 

Nato a Osimo nel 1941, il suo esordio letterario risale agli anni ’80 con la raccolta di poesie ‘Nelle aranciate amare’. Autore schivo, poco incline alla ribalta, Severini ha preferito per tutta la carriera lasciare parlare i suoi testi anziché sé stesso. Come ricorda, nel cordoglio, la biblioteca Brugiamolini di Loreto. «Non ha mai fatto niente per compiacere il pubblico. Ha sempre preferito far parlare i propri testi anziché praticare un presenzialismo che mai come oggi non è affatto sinonimo di qualità».

Di fama nazionale, lo scrittore e giornalista Pier Vittorio Tondelli lo definì «lo scrittore più sottovalutato d’Italia». Tra le sue opere più note, ‘Quando Chicco si spoglia sorride sempre’, che nel 1998 vinse il Premio Arturo Loria, e ‘A cosa servono gli amori infelici’, finalista al Premio Strega 2011.

Playground Libri, la casa editrice romana che aveva pubblicato alcuni dei suoi libri, lo ricorda come artista che «odiava la retorica e le parole scritte o pronunciate a caso. La sua formula preferita era «Never complain, never explain», cioè mai lamentarsi, mai spiegare».

Il cordoglio dell’amministrazione comunale, nelle parole dell’assessore alla cultura Mauro Pellegrini. «Nella sua proverbiale scrittura asciutta ed essenziale è stato sempre incatenato alla sobrietà, alla ritrosia, rifuggendo ogni autocelebrazione per la quale provava un’intolleranza proverbiale. Difficile trovare un altro autore che abbia saputo raccontare con altrettanta verità e struggimento la provincia italiana e i sentimenti inadeguati che la abitano».

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