Da un gruppo di lettori riceviamo e volentieri pubblichiamo:
Ieri sera la classe di Diploma Classico dell’anno 1995, l’ultima a diplomarsi nella sede storica di Palazzo Campana a Osimo ha ricordato i suoi 30 anni dalla maturità.
Sotto un cielo stellato e la complice brezza di una sera di luglio 2025, si è celebrato un evento epocale, un vero tuffo nel passato: il ritrovo dei “ragazzi” della 3ª Liceo Classico “Federico e Muzio Campana”, classe 1995! Sono trascorsi trent’anni da quell’indimenticabile esame di maturità, trent’anni da quando versioni di greco e quesiti di matematica erano l’unica vera preoccupazione.
Ieri sera, in un casale trasformato per l’occasione in una macchina del tempo, le rughe d’espressione hanno sostituito qualche brufolo, e qualche capello bianco ha preso il posto delle folte chiome ribelli. Ma gli sguardi? Quelli no, quelli erano gli stessi di allora: la stessa scintilla di complicità, lo stesso pizzico di follia adolescenziale, forse solo un po’ più appesantito da qualche responsabilità in più.
C’è chi è arrivato quasi direttamente da un’altra regione, chi con l’aria un po’ stanca per aver appena finito una maratona di lavoro o per l’impegno di doversi alzare molto presto la mattina seguente, ma tutti con lo stesso sorriso genuino. Le risate si sprecavano, i ricordi affioravano come appunti dimenticati sul banco: la versione di latino copiata di nascosto, la sigaretta fumata di soppiatto dietro la palestra, le cotte segrete (e quelle meno segrete!).
Non sono mancati gli immancabili: “Ma sei tu, uguale alle foto! Non sei cambiato/a per niente!”, seguiti da abbracci calorosi e aneddoti che parevano usciti da un Bignami della vita. Alcuni hanno continuato la loro “odissea” personale in giro per il mondo, altri sono rimasti fedeli alle radici, ma tutti hanno portato con sé un pezzo di quel liceo che li ha formati e, diciamocelo, un po’ anche traumatizzati.
La serata è volata via tra un bicchiere di vino e una fetta di torta, con la promessa unanime di non aspettare altri trent’anni per rivedersi. Perché, in fondo, la vera maturità non è un voto sulla pagella, ma la consapevolezza che certi incontri della nostra gioventù, proprio come le opere di Cicerone, sono eterni. E la 3ª Classico del Campana, ieri sera, ha dimostrato di aver superato questa prova a pieni voti!
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