Sanità, il tribunale del malato:
«Serve un confronto urgente
con l’amministrazione»

JESI - Il responsabile Pasquale Liguori chiede al sindaco di riattivare l’Osservatorio e denuncia gravi criticità nel sistema locale. Cresce la preoccupazione in vista delle regionali.

Pasquale Liguori

A Jesi la sanità sembra essere scomparsa dall’agenda politica comunale. A dirlo, senza mezzi termini, è il Tribunale per i Diritti del Malato, che da mesi attende una convocazione dell’Osservatorio Sanità. «Sono mesi che questo Tdm sollecita il sindaco per convocare l’Osservatorio Sanità, istituito un anno fa – afferma il responsabile Pasquale Liguori – ma che ad oggi non viene più convocato da tempo»

Il confronto tra istituzioni e operatori sanitari, secondo il Tdm, è del tutto fermo. E il paragone con Senigallia è immediato. «Registriamo con piacere per i cittadini di Senigallia che l’amministrazione comunale ha chiamato al tavolo istituzionale la direzione dell’Ast Ancona per fare il punto della situazione sanitaria. Qui a Jesi sembra che il capitolo sanità sia sparito».

Una situazione che preoccupa profondamente, anche alla luce delle tante criticità segnalate: «I locali del Pronto Soccorso, la mancata fornitura di ausili e presidi che i pazienti sono costretti a comprarsi, la carenza di organico sia nelle UO che nel Cup, la mancata presa in carico di pazienti oncologici per personale insufficiente: questi sono problemi concreti che non si possono ignorare»

Il Tribunale per i Diritti del Malato si chiede anche se la conferenza dei Sindaci stia operando. «Ci piacerebbe conoscere anche se la conferenza dei sindaci sta funzionando e, nel caso fosse così, quali deliberazioni ha fatto»

A pesare è anche il clima di incertezza in vista delle elezioni regionali di settembre: «Siamo molto preoccupati per il futuro del nostro ospedale – si legge nel documento – in quanto stiamo sentendo, da parte dell’opposizione a questo governo, che si potrebbe rivoluzionare nuovamente il sistema sanitario regionale attuale»

Liguori sottolinea la necessità di reagire come comunità: «Noi tutti, cittadini e istituzioni, ci dobbiamo preparare a difendere ‘coi denti’ tutto il buono del nostro ospedale»

Nonostante le difficoltà, Jesi può ancora contare su alcune eccellenze, che il TDM rivendica con orgoglio: «Abbiamo una rete odontoiatrica che permette di dare risposte accessibili a tutti, un reparto di otorino che oggi esegue interventi oncologici che prima dovevamo affrontare altrove, un’urologia che non fa rimpiangere il primario andato in pensione, una gastroenterologia che è punto di riferimento regionale. Questi sono solo alcuni esempi di ottima qualità delle nostre specialistiche»

Ma da sola la qualità non basta. «È urgente che le istituzioni tornino a confrontarsi seriamente – conclude Liguori –. La sanità non può restare fuori dal dibattito pubblico, soprattutto quando è in gioco la tutela della salute dei cittadini»

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