Regionali, strappati i manifesti di Battino:
«Scrivetemi e andiamo a cena insieme.
Chi teme la candidatura di un giovane?»

ANCONA – Dopo il raid notturno in viale della Vittoria, l’assessore, candidato come indipendente nella lista di Forza Italia per le elezioni del 28 e 29 settembre, parla di «vandalismo politico»

I manifesti elettorali di Marco Battino strappati la scorsa notte in viale della Vittoria ad Ancona

 

Raid vandalico contro i manifesti elettorali di Marco Battino, assessore con delega ai giovani e all’Università del comune di Ancona e oggi candidato indipendente con Forza Italia alle Regionali del 28-29 settembre. Lui stesso lo definisce «un vandalismo politico ad Ancona contro la mia candidatura. Scrivetemi e andiamo a cena insieme. Chi ha paura della candidatura di un giovane amministratore locale? La domanda è lecita dopo l’atto, vile, che complice la notte, ha distrutto i manifesti, della campagna elettorale del più giovane candidato» scrive in una nota Battino.

Il manifesto originale

«In viale della Vittoria ad Ancona la notte scorsa, tutti i miei manifesti sono stati strappati nel tentativo di oscurare la mia campagna per la corsa alle elezioni regionali del 28 e 29 settembre prossimo. L’odio e lo squadrismo non mi fermeranno e non fermeranno i tanti giovani e adulti che con me hanno condiviso la battaglia del cambiamento generazionale delle istituzioni e investito tempo e risorse per trasmettere un messaggio di speranza» chiarisce subito il giovane candidato di Forza Italia.

«A voi autori rivolgo un invito: andiamo a cena insieme. – ribadisce – Raccontatemi perché non credete nelle istituzioni e nella democrazia, perché le sentite così tanto distanti da dover usare la violenza. Costruiamo e condividiamo insieme proposte da portare in Regione. Raccontatemi cosa non vi fa sentire a casa nel vostro territorio. Perché chi ama la propria, non distrugge la casa degli altri. Questa non è campagna politica, questa non è la democrazia in cui io credo. Questo è un volgare e violento tentativo di fermare il nuovo che avanza e di silenziare le proposte dei giovani» conclude Marco Battino.

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