«Le Marche sono state per tanti anni il mio collegio elettorale per l’Europa, quindi c’è un legame storico e forte, c’è una grande amicizia con questo territorio che deve essere valorizzato. Grazie all’Amministrazione regionale si sta facendo molto ma si può fare ancora di più. Con il lavoro del Governo attraverso la Zes e la Zls per il mare si può finalmente valorizzare una regione che ha straordinarie potenzialità. Le Marche sono una delle principali regioni industriali del nostro Paese ma sono un’eccellenza anche per agricoltura e pesca ma si deve puntare molto anche sull’economia di un territorio che è in grado anche di accogliere presenze turistiche. Per le Regionali Forza Italia punta alle due cifre. Sono fiero del lavoro fatto dai nostri cosiglieri regionali che partecipano a questa campagna elettorale. Sono sicuro che il lavoro fatto verrà premiato. Puntiamo quindi ad ottenere maggiore numero possibile di consensi. Siamo la seconda forza del centrodestra in tutta Italia come abbiamo dimostrato alle elezioni europee e sono convinto che anche nelle Marche avremo un buon risultato. L’ importante dire i risultati il giorno dopo del voto. Per me è importante che il centrodestra per me e che si possa governare bene tra cinque anni tutti i progetti che sono stati avviati questi primi anni dal governo regionale guidato da Acquaroli».
E’ stato diretto e non si è sottratto alle domande dei giornalisti il segretario nazionale di Forza Italia Antonio Tajani, vice premier e ministro degli Esteri, stamattina ad Ancona per presentare le liste di Fi in vista delle Regionali del 28 e 29 settembre, in coalizione con il centrodestra e a sostegno del governatore uscente Francesco Acquaroli alla ricerca dei bis. Per il suo ritorno nel capluogo di regione, oggi il vice premier era accompagnato oltre che dal candidato presidente Acquaroli e da tutti gli azzurri in corsa per il Consiglio regionale, tra gli altri dal coordinatore regionale Francesco Battistoni, dal segretario provinciale Gianluigi Tombolini e dal sindaco di Ancona, Daniele Silvetti.
Un Tajani a tutto campo che ha spaziato dai temi regionali a quelli della politica nazionale e internazionale. «Il centrodestra è unito, non c’è problema, correremo sempre con un solo candidato. Non abbiamo i problemi che ha la sinistra. Noi siamo una coalizione politica – ha specificato a chi gli domandava a chi punto sono gli accordi per le altre Regioni al voto – non siamo un accordo elettorale e per questo andremo uniti ovunque e troveremo il miglior candidato possibile in tutte le regioni, in tutte le città dove si potrà».
Sulla guerra in Ucraina ha ricordato che l’Italia con i ‘volenterosi’ «è parte di un progetto per costruire la pace in Ucraina e in Medioriente. Per quanto riguarda l’Ucraina la nostra proposta vuole coinvolgere anche gli Stati Uniti e garantire la sicurezza con un trattato simile a quello del dell’articolo 5 della Nato. – ha eidenziato – Un mutuo soccorso in caso di attacco esterno. Prima però bisogna lavorare per la pace e pare che Putin non sia in questo momento un costruttore di pace». Sulla guerra di Gaza ha asupicato che «Israele e Palestina arrivino quanto prima ad un cessate il fuoco che porrebbe fine a una carneficina da una parte e l’altra. E’ il momento di dire basta alla armi, che lo Stato di Palestina possa essere riconosciuto e possa vivere in pace con quello di Israele».
Tajani si è detto inoltre molto soddisfatto dalle situazione economica dell’Italia riconosciuta anche da Cristina Lagarde, presidente della Bce. «Soltanto per il riconoscimento della Banca Centrale Europea sui dati sulla disoccupazione ci dicono che le cose vanno molto meglio di quanto si potesse pensare. Non possiamo però dirci del tutto soddisfatti perché ci sono ancora tanti lavoratori che guadagnano stipendi troppo bassi. – ha concluso – Bisogna intervenire perché il lavoro povero non sia più tale. Poi c’è da difendere il ceto medio per impedire che si impoverisca. Dobbiamo intervenire sull’Irpef per sbagliare dal 3-5% e allargare la base a 60.000 euro e va data anche una risposta al mondo delle imprese». E come Occidente Antonio Tajani ha chiarito che si deve lavorare «per non rimanere chiusi nell’ambito del G7 per questo è importante il rapporto con l’India. Dobbiamo essere protagonisti di un dialogo forte con gli altri Paesi».
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