
Un momento della cerimonia in Prefettura per la consegna delle Medaglie d’Onore agli italiani internati nei lager durante la Seconda Guerra Mondiale
Ieri mattina, il prefetto di Ancona, Maurizio Valiante, in occasione della «Giornata degli internati italiani nei campi di concentramento tedeschi durante la seconda Guerra mondiale» ha consegnato, ai familiari dei cittadini italiani, militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra e ai familiari dei deceduti, le medaglie d’Onore. Con legge 6/2025 si è inteso rafforzare il valore del sacrificio dei nostri connazionali riconoscendo il 20 settembre, giorno nel quale nel 1943 Hitler modificò la condizione dei prigionieri di guerra italiani catturati dopo l’armistizio dell’8 settembre in quella di internati militari, quale «Giornata degli internati italiani nei campi di concentramento tedeschi durante la seconda Guerra mondiale». La finalità è quella di conservare la memoria dei cittadini italiani, militari e civili, internati nei campi di concentramento, dove subirono violenze fisiche e morali e furono destinati al lavoro coatto, a causa del proprio rifiuto di collaborare con lo Stato nazionalsocialista e con la Repubblica sociale italiana dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943.
La cerimonia, particolarmente sentita, ha visto la partecipazione anche dei sindaci dei Comuni di residenza dei familiari degli insigniti ed è stata l’occasione di riflettere, dopo l’indirizzo di saluto del prefetto Valiante, grazie al contributo scientifico e storico della professoressa Forlini dell’Ufficio Scolastico Regionale, sull’importanza di coltivare la memoria per ricordare il sacrificio dei nostri connazionali affinché questo ricordo possa trasformarsi in un messaggio di pace e di rispetto rivolto soprattutto alle nuove generazioni. Nel corso della cerimonia è stata data lettura dell’indirizzo di saluto che il presidente dell’Associazione nazionale reduci dalla prigionia, dall’internamento, dalla guerra di liberazione e loro familiari rivolto alle autorità e ai familiari degli insigniti nel quale, sottolineando l’importanza della ricorrenza, ha posto in luce come: “Gli Internati Militari Italiani furono oltre seicentomila: uomini comuni, giovani spesso poco più che ventenni, costretti alla fame, al lavoro coatto, alle prevaricazioni più dure. Eppure, nella sofferenza, seppero testimoniare una resistenza silenziosa ma tenace, che contribuì a scrivere una pagina fondamentale della nostra storia” e che le Medaglie consegnate oggi “custodiscono l’onore, la sofferenza e la fierezza dei vostri cari. Sono il simbolo di una storia che appartiene alle vostre famiglie, ma coinvolge anche l’intera Nazione”.
Gli insigniti del riconoscimento sono stati: Brandino Brandi, nato a Fabriano nel 1921, militare, deceduto, internato a Kahla dal 14 dicembre 1943 al 8 mggio 1945; Altero Cinti, nato ad Arcevia nel 1923, militare, deceduto, internato a Stammlager 18/A – Wolfsberg (Austria) dal 08 ettembre 1943 al 8 maggio 1945; Alfio Fabini, nato a Senigallia nel 1923, militare, deceduto, internato a Luckenwalde Salzhof Berlino Spandau dal 16 settembre1943 al 01 settembre 1945; Augusto Fenucci, nato ad Arcevia nel 1912, militare, deceduto, internato ad Amburgo fino al 23 dicembre 1944; Camillo Meriggi, nato a Montecassiano nel 1918, militare, deceduto, internato a Hildesheim dal 09 settembre 1943 al 20 agosto1945; Vincenzo Ponzetti, nato a Monsano il 31 dicembre 1916, militare, deceduto, internato a M. Stammlager I A. – Stablack dal 08 settembre 1943 al 08 maggio 1945; Eugenio Sampaolesi, nato a Maiolati nel 1923, militare, deceduto, internato a Stalag I A-Stablack (Germania) dal 09 settembre 1943 al 01 luglio 1945; Alessandro Taffi, nato a Potenza Picena nel 1911, militare, deceduto, internato in Germania dal 09 settembre 1943 al 05 settembre 1945; Edoardo Todari, nato a Castelleone di Suasa nel 1917, militare, deceduto, internato a Prenzlau, Oflag II A – Brandeburg dal 09 settembre 1943.
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