Il Consiglio comunale toglie la condanna del genocidio a Gaza dalla mozione sulla Palestina presentata a maggio dalla cittadinanza. Per questo motivo è insorto con l’esposizione di uno striscione nella Sala Gialla il coordinamento Amicizia Italia-Palestina promotore del documento, nel corso dell’ultima seduta consiliare tanto da richiedere la sospensione dei lavori. «Senza coraggio non c’è umanità Il 23 settembre 2025 il consiglio comunale di Osimo era chiamato – verrebbe da dire “dal destino” – a pronunciarsi contro il genocidio del popolo palestinese e per il riconoscimento dello Stato della Palestina. – si legge in una nota del Coordinamento – Chiamato “dal destino” perché la seduta consiliare ricadeva in maniera singolare proprio nel giorno compreso tra il grande sciopero generale del 22 settembre in solidarietà con la Palestina che ha bloccato il porto di Ancona insieme a tanti altri porti e alla logistica in tutta Italia, e l’attacco israeliano del 24 settembre in acque internazionali alla missione umanitaria della Sumud Flotilla su cui sono imbarcati anche diversi italiani, tra cui alcuni parlamentari e la nostra coraggiosa conterranea Silvia Severini di Ancona. Purtroppo a questa chiamata il nostro consiglio comunale non ha risposto. Chissà? Forse in Sala Gialla i cellulari dei consiglieri non prendono bene. E già, perché a vedere lo streaming della seduta, le parole di solidarietà e di supporto alla Palestina si sono sprecate, ma nel documento votato (scripta manent) manca completamente la condanna del genocidio e di chi lo sta commettendo, cioè Israele e il suo esercito».
Secondo il coordinamento «i cellulari più disconnessi sono indubbiamente quelli dei consiglieri Michela Staffolani, Giorgio Magi e Mauro Carcaterra di Fratelli d’Italia che da oggi possiamo meritoriamente ribattezzare Fratelli di Palestina. I tre sono usciti con un emendamento le cui intenzioni sono già tutte scritte nell’inizio: “Cassare il titolo: Riconoscimento dello stato della Palestina e sostituire col titolo: sulla crisi in Medio Oriente e la tutela dei diritti civili a Gaza”».
Quanto al voto finale del Consiglio comunale di Osimo, il comitato ricorda di aver presentato la mozione ai candidati sindaci il 22 maggio scorso al Barigno di via Vescovara. «Ebbene sono passati quattro mesi da allora: nel frattempo le vittime accertate e i dispersi sotto le macerie sono passati da 65.000 a 77.000, mentre i feriti sono passati da 130.000 a 176.000. Dopo quattro mesi di “duro lavoro” e 12.000 morti in più, i nostri infaticabili consiglieri comunali di entrambi gli schieramenti hanno partorito un ordine del giorno in cui hanno cancellato la condanna del genocidio a Gaza contenuto nella mozione originaria e che le dava anche il titolo. Persino la parola “genocidio” nell’intero documento non viene nominata neanche una volta, quando ormai anche l’Onu con la sua “Commissione d’Inchiesta sui Territori Palestinesi Occupati” ha stabilito in modo inequivocabile che a Gaza è in corso un genocidio». Il Coordinamento Amicizia Italia-Palestina ci tiene inoltre che specificare che i suoi attivisti« non sono neanche dei pro-Pal, come sbrigativamente li etichetta la neolingua orwelliana dei mass-media. Sono semplicemente esseri umani, prima ancora che cittadini osimani, che si sono mobilitati per lottare contro un’ingiustizia immane, mossi dalla necessità di affermare la propria umanità e l’umanità di tutti, difendendo quella aggredita e indifesa del popolo palestinese, tirando fuori quel coraggio, quella coerenza e quella determinazione che il Consiglio comunale di Osimo purtroppo non ha avuto».
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