Dopo un lungo e scrupoloso sopralluogo, durato oltre ore, il Comune ieri è tornato in possesso della Cittadella dello Sport di via dei Gerani alle Saline. Quattro gli impianti che la compongono: pista d’atletica, pattinodromo, piscina e campi da tennis. Il Comune ha notificato un mese fa alla Saline Sc Senigallia il provvedimento di risoluzione del contratto per gravi inadempimenti, intimando al gestore di riconsegnare le chiavi entro il 13 novembre. Scadenza quindi rispettata. Al momento i quattro impianti sono chiusi ma presto, assicura il Comune, potranno riaprire la pista d’atletica e il pattinaggio con la gestione diretta da parte dell’ente. Per l’impianto natatorio c’è un contenzioso in corso. I campi da tennis invece sono da tempo inutilizzabili. Per quello all’aperto, essendo in terra battuta, il clima non lo consente. Gli altri due in sintetico erano coperti dal pallone, dichiarato inagibile ad aprile 2016. «Si dovrà ora procedere ai necessari adempimenti amministrativi e burocratici, come la volturazione delle utenze – spiega il vicesindaco con delega allo Sport Riccardo Pizzi, che ha partecipato al sopralluogo insieme al personale del Comune – al fine di consentire la riapertura dei primi due impianti. Per la piscina, purtroppo, la questione è più articolata. L’intenzione, comunque, è quella di consentire la riapertura di tutti, con una particolare attenzione proprio alla piscina». Il gestore respinge ogni accusa e già da settimane ha annunciato ricorso contro il provvedimento che ha portato alla risoluzione del contratto.
«L’attuale Amministrazione, in questo lungo periodo, ha evitato di confrontarsi con la nostra società per risolvere le importanti problematiche che hanno caratterizzato questi anni di gestione e che sono emerse sugli impianti – spiega la Saline SC Senigallia -. Lo abbiamo evidenziato anche nella nostra ultima nota del 22 agosto 2025 inviata all’Amministrazione comunale, ribadendo che la società non si è mai sottratta ad alcuna analisi o confronto, ha sempre fornito tutti i dati e i piani economici richiesti ma l’Amministrazione comunale non si è mai resa disponibile ad affrontare concretamente la questione del riequilibrio del Project Financing». Aspetto che ha pesato nella scelta dell’ente di interrompere i rapporti. «Il riequilibrio si rendeva indispensabile a seguito delle conseguenze economiche provocate dalla grave crisi pandemica e dall’innalzamento spropositato dei costi energetici e delle materie prime, causati da eventi internazionali – prosegue il gestore chiarendo la sua posizione -. A tutto ciò si sono aggiunti i problemi strutturali della piscina culminati nel crollo di parte del soffitto di uno spogliatoio, avvenuto fortunatamente di notte, che ci ha costretti alla chiusura dell’impianto natatorio per motivi di sicurezza».

Lo spogliatoio della piscina
La Saline SC Senigallia aggiunge che «ci saremmo aspettati un confronto costruttivo per il bene degli utenti e della città intera, tra i nostri tecnici e quelli del Comune, ma purtroppo tutto ciò non è avvenuto, tanto che siamo stati alla fine costretti a chiedere la nomina di un perito al Tribunale di Ancona. Siamo stati accusati di non aver riaperto la piscina da quell’evento, ma in realtà la Saline SC Senigallia, oltre a proporre all’Amministrazione comunale diverse soluzioni, era pronta a riaprire a patto che il Comune, proprietario dell’impianto, si assumesse la responsabilità della sua sicurezza, ma nulla è avvenuto».

il danno nella piscina delle Saline
Il caso della piscina, chiusa da novembre 2024, a seguito di un cedimento, è al centro di un ricorso in sede civile a cui, ora, se ne aggiungerà un altro per impugnare la determina di risoluzione del contratto. «Abbiamo dato mandato ai nostri legali – annuncia il gestore – di procedere con la preparazione di tutti i documenti necessari per il ricorso alla decisione presa dall’Amministrazione comunale».
sa.mar.
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