Con “Mondi Salvi” l’arte dialoga
tra passato e futuro

SASSOFERRATO - Apre oggi la rassegna che celebra il rapporto nello spazio e nel tempo di Bruno d’Arcevia e Giorgio Tentolini, in un percorso che intreccia cultura, identità e museo diffuso nei borghi dell’entroterra

La presentazione della mostra Mondi Salvi

di Mariasole Marchegiani

Un focus importante sul territorio teorizzando l’idea di rete museale, cara al turista che è sempre alla ricerca dell’esperienza autentica nel territorio. Presentata al dipartimento di Agraria dell’Università politecnica delle Marche di Ancona la rassegna Salvi, aperta oggi a Sassoferrato a palazzo degli Scalzi.

L’incontro ha visto la partecipazione del sindaco di Sassoferrato, Maurizio Greci, del curatore della mostra Andrea Baffoni, dell’artista Giorgio Tentolini e dei rappresentanti dei comuni di Arcevia, Fabriano e Serra San Quirico, coinvolti nel progetto insieme all’Univpm e al Comune di Ancona. Evento molto atteso dopo il rinnovamento della formula adottata negli ultimi anni che vedeva, all’interno della rassegna, l’accostamento del maestro Gian Battista Salvi, cui è stato dedicato il premio nel 1951, a una figura del panorama artistico contemporaneo.

Quest’anno, come spiegato dal curatore della mostra, Andrea Baffoni, si è scelto di far dialogare un artista già presente all’interno della collezione costruita grazie al premio Salvi, ovvero Bruno d’Arcevia con Giorgio Tentolini, artista che rappresenta un gusto contemporaneo di innovazione estetica e concettuale. Il titolo scelto per la rassegna è Mondi Salvi, titolo emblematico che richiama la galleria d’arte contemporanea all’interno di palazzo degli Scalzi in cui sono sistemate le opere delle 74 rassegne passate, ovvero il Mam’s (Mondo-arte-Marche-Salvi). Gioca anche con il cognome del maestro Giovan Battista Salvi che quest’anno dà la possibilità al Mam’s di aprirsi a nuovi mondi.

La presentazione della mostra Mondi Salvi

Mondi Salvi richiama i vari scenari complessi e infiniti in cui l’esplorazione artistica ci accompagna. Non a caso la rassegna Salvi pone un focus importante sul territorio teorizzando appunto l’idea di rete museale. Per farlo il comune di Sassoferrato promuove una rete territoriale che si snoda nei comuni di Arcevia, Fabriano, Serra San Quirico e l’università politecnica delle marche, dove il fil rouge sono i quadri di Bruno d’Arcevia, artista della nuova maniera italiana, protagonista dell’avanguardia che negli anni 80 riportò l’attenzione internazionale alla figura e in modo particolare alla storia della tradizione italiana. Artista che nel corso della sua lunga e brillante carriera ha lasciato un “pezzo” della sua arte in questi luoghi.  Pensiero lungimirante e incredibilmente proficuo grazie al quale oggi, in prima fila, i vari rappresentanti comunali entrano a far parte di un circuito virtuoso che rincorre l’arte tra le colline dell’entroterra marchigiano. Così è stata scelta la sala conferenza del Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell’Università Politecnica delle Marche in cui campeggia un capolavoro di sei metri per tre, olio su tela, dell’artista Bruno d’Arcevia.

Il direttore di dipartimento Davide Neri, durante il suo intervento, racconta il legame indissolubile che l’università ha con il territorio e la cultura. «Le ali di agraria portano la scienza nel mondo e la rendono disponibile alle altre discipline». Neri si rifà al quadro dell’artista in cui è presente la personificazione della dea dell’agricoltura, che Bruno d’Arcevia inventa e traspone attraverso il suo linguaggio neomanierista. In questo modo l’artista e la sua narrativa diventano un modo per viaggiare attraverso il territorio. 

L’intervento di Davide Neri si conclude con una sfida che lancia all’artista Giorgio Tentolini: «Qual è l’arte che dobbiamo utilizzare?» riferendosi ai nuovi scenari aperti dall’intelligenza artificiale. Sfida che l’artista ha già accolto nella sua poetica proprio perché si serve dello strumento IA per ricercare l’ideale di bellezza contemporaneo, inarrivabile e quasi divino, per riportarlo nelle sue opere attraverso una tecnica innovativa: la rete metallica. Per Tentolini la rete non è solo un materiale da utilizzare ma diventa una tecnica per veicolare metafore importanti. Attraverso la sovrapposizione di trame metalliche, l’artista ricrea luci e ombre dei soggetti rappresentati, intrappolando e cristallizzandone la ballezza in iconografie riconoscibili. La rete come gabbia, ma anche come rete internet, di connessioni matrice di vuoti e pieni.

Anche l’intervento di Anna Amori, dirigente dell’area 1 del comune di Sassoferrato, pone l’accento sulla rete territoriale: «Grazie al curatore Baffoni per questa intuizione nello storytelling della mostra che ci ha dato la possibilità di produrre collaborazioni importanti, mettere in rete i territori e mettere in circolo tutto ciò che c’è di bello nel nostro territorio». L’edizione 2025 della rassegna Salvi realizzata dal comune di Sassoferrato, con la partnership dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo e il patrocinio della fondazione Carifac, è stata selezionata tra i sette progetti vincitori del bando della regione Marche finalizzato a sostenere interventi di valorizzazione, gestione e fruizione del patrimonio culturale nell’ambito dell’arte contemporanea.

Il sindaco di Sassoferrato Maurizio Greci parla di identità, riconoscibile in quanto la rassegna Salvi si rifà al tradizionale premio e al prestigio del maestro Gian Battista Salvi e all’innovazione apportata dal dialogo con il nuovo, rappresentato da Tentolini. La sindaca di Arcevia, Marisa Abbondanzieri ripercorre la vita dell’artista che nasce come Bruno Bruni e cambia, nel tempo in Bruno d’Arcevia per marcare l’amore che Bruno ha per la sua città. In questo modo il nome di Arcevia viene veicolato e sconfina, dando lustro a livello internazionale, fino a dove l’arte riesce ad arrivare. La città di Arcevia riconosce la portata di questo artista a cui dedica, da diverso tempo, un’ala del Centro Culturale di San Francesco. «Si tratta di un patrimonio artistico e identitario di enorme valore, che continua a raccontare la vitalità culturale delle nostre aree interne, che hanno bisogno di attenzione costante e non solo episodica».

La riscoperta dell’artista è un tema anche per la sindaca di Serra San Quirico che parla dell’opera di Bruno d’Arcevia contenuta nel chiostro del Complesso monumentale di Santa Lucia intitolata “Giardino dell’Eden”. Un dipinto che unisce arte, natura e spiritualità e si inserisce perfettamente all’interno della sede del Parco naturale della Gola della Rossa e di Frasassi.

Il curatore della mostra Andrea Baffoni e la società cooperativa Happennines hanno predisposto l’organizzazione della mostra: Mondi Salvi, che, in questo contesto, racchiude e contiene le aspettative territoriali per un nuovo mondo aperto dall’arte contemporanea. «L’arte non può essere autoreferenziale oggi ma deve andare in contro alle persone». Con questo spirito si chiude la conferenza stampa e si aprono nuovi scenari possibili, l’appuntamento con gli insegnanti per una preview esclusiva della mostra Mondi Salvi nel pomeriggio ne è la prova tangibile. Il dialogo tra i due artisti, infatti, risulta particolarmente adatto alla didattica, creando possibilità di riflessione che spaziano tra mito e bellezza, tra tecnica e maniera. La mostra resterà aperta fino al primo marzo.

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