Pannolini sporchi gettati tra i giochi,
zucche vandalizzate
e allestimenti rubati

SENIGALLIA . Il racconto della titolare di un agriturismo, al termine di una serie di feste riuscitissime, segnate però dalla maleducazione di pochi

Le zucche di Halloween

Zucche ornamentali spappolate a colpi di calci, allestimenti rubati e pure i pannolini sporchi infilati tra i giochi. Bambini che non hanno avuto un valido esempio dai genitori, altrettanto incivili. E’ successo in un agriturismo senigalliese che nel mese di ottobre ha organizzato una serie di feste a tema Halloween, perfettamente riuscite. Venerdì si sono concluse. Tempo di bilanci, quindi, da cui emerge un’unica nota stonata: i comportamenti di alcuni dei partecipanti su cui la titolare della struttura intende soffermarsi.

«Vorrei fare una piccola doverosa riflessione – racconta -. Siamo stati felici di ospitare tante famiglie con bambini e ci scalda il cuore vedere così tanti bimbi impegnati a giocare, colorare e godersi una giornata all’aria aperta. Ciò che, però, non riusciamo proprio a mandare giù è la maleducazione (di pochi) che rende tutto meno bello. Abbiamo riscontrato numerosissimi danni alle installazioni, alle zucche, al bagno del ristorante, persino al trucca bimbi! Mi chiedo, ma che genitori ci sono?». Già perché il problema è proprio il pessimo esempio che danno.

«Vi sembra normale utilizzare un calderone usato per riporre trucchi brillantini e pennelli, per buttarci dentro i pannolini sporchi dei vostri pargoli, quando ci sono bidoni per la spazzatura ovunque? – prosegue -. Vi pare normale lasciare prendere a calci le zucche e spaccarle tutte rendendole inutilizzabili e da buttare via? Vi pare normale rubare un cappello da strega del valore di 2 euro o un cartellone appeso? Vi sembra logico gettare nello scarico un intero rotolo di carta? A me sembra di no e mi rattrista vedere certi bambini usare una violenza incomprensibile contro piante, oggetti e qualsiasi cosa incontrino sul loro cammino, nella più totale indifferenza dei genitori».

 

sa. mar.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page




X