di Sabrina Marinelli
«Non vogliamo vedere i nostri figli incollati a uno schermo non potendo utilizzare più le aree sportive all’aperto». E’ il grido d’allarme dei genitori, fortemente contrariati dall’approvazione del regolamento che a Senigallia vieta l’utilizzo di questi spazi ai minori di 14 anni non accompagnati e mezz’ora dopo il tramonto. Unica eccezione per le zone dotate di illuminazione. L’ha subito accolto Luigi Rebecchini, consigliere comunale di Forza Italia che ieri, tramite una lettera al sindaco e alla Giunta, ha chiesto di riportare il regolamento prima in commissione poi in consiglio per modificarlo.
«C’è stata una certa leggerezza sulla quale anche noi siamo incappati – ammette Luigi Rebecchini, consigliere comunale di Forza Italia -. Certamente l’intenzione dell’Amministrazione, che condivido, era ed è quella di tutelare il bene pubblico. C’è stata buona fede. Ma dobbiamo, da una parte, dare fiducia ai nostri adolescenti e dall’altra fidarci dei genitori che, certamente, non hanno bisogno dello spettro di multe, fin troppo salate e inopportune, per controllare i bimbi più piccoli. Riconosciamo l’errore, come maggioranza, e preserviamo ciò che di buono è stato fatto. Si torni in Consiglio e si modifichi il regolamento». E’ stato approvato giovedì scorso dal consiglio comunale con sanzioni previste fino a 500 euro. Tra le motivazioni c’è quella di garantire l’incolumità dei più piccoli, come spiegato dall’assessore allo Sport in consiglio comunale. Ha riferito di aver visto spesso bambini utilizzare gli impianti all’aperto senza la presenza dei genitori o di un adulto, a controllare che non si facessero male. Quando fa buio invece, fatta eccezione per le zone illuminate, è stato ritenuto pericoloso fare sport.
«Le nuove norme rischiano di trasformare i nostri parchi da luoghi di aggregazione in zone off-limits, alimentando anziché risolvere il crescente disagio giovanile – dichiara Lorenzo Beccaceci, consigliere comunale di Vivi Senigallia -. In un’epoca caratterizzata da un aumento esponenziale di sedentarietà e isolamento sociale, lo sport e l’attività all’aria aperta rappresentano un pilastro fondamentale per la crescita e la prevenzione del disagio. Chiudere le porte degli impianti ai ragazzi, limitandone l’autonomia e criminalizzando di fatto la loro voglia di socializzare e muoversi, sembra una risposta miope e controproducente. Il futuro dello sport a Senigallia non può basarsi sulle porte chiuse e sulle multe ma sull’inclusione e sulle opportunità».
Nel dibattito interviene anche Dario Romano, capogruppo del Pd. «Fa riflettere molto l’impostazione, repressiva e tutt’altro che liberale, dove si vede la mano di chi pensa di poter normare tutto, anche le situazioni più improbabili, come ha ricordato (in aula) il consigliere Piazzai, per poter evitare possibili problemi sull’utilizzo di quelle strutture. C’è un filo conduttore, però, che lega questi cinque anni dell’Amministrazione Olivetti: la lontananza e il distacco dal mondo dei giovani. Lo dimostrano i continui interventi dell’opposizione (in particolare della consigliera Pagani) in merito alla mancata riattivazione dei centri di aggregazione giovanile, ad esempio. Luoghi che hanno e dovrebbero avere la funzione di ascoltare le nuove generazioni, leggere quel disagio giovanile e provare ad ascoltare e interpretarlo, in alcune delle sue soluzioni. Niente di tutto questo, invece, in questi cinque anni e passa di mandato. Lo dimostra, inoltre, la forte divisione interna tra i membri della stessa maggioranza di Olivetti, ultima delle quali rimarcata dal consigliere Rebecchini di FI, che chiede un passo indietro e un ritorno in commissione del regolamento, troppo concentrato sui divieti e sui limiti. «Se si vuole investire sui giovani – dice – non si può pensare di farlo con telecamere, repressione e divieti: servono ascolto, coinvolgimento, educazione, attività sportive, ricreative, artistiche».
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