Due marchigiane al TukTuk Tournament
Esperienza immersiva tra prove
di coraggio e imprese solidali

SENIGALLIA - Ania e Gloria hanno dovuto superare anche il test della sanguisuga appoggiata sulla pelle. Sono riuscite a toglierla. Le Dreamers in viaggio, nome scelto per la loro squadra, si sono classificate ottave

Ania Baldoni e Gloria Verdicchio

di Sabrina Marinelli

Ania Baldoni e Gloria Verdicchio sono “Dreamers in viaggio” la squadra che si è classificata ottava a TukTuk Tournament in Sri Lanka. Un’esperienza simile a Pechino Express ma senza la ribalta televisiva. Dal 19 al 31 ottobre ha coinvolto 89 coppie, a bordo di altrettanti tuk tuk, i mezzi di trasporto più utilizzati dalla popolazione del posto. Dei 178 partecipanti, 6 erano italiani e tra loro le due marchigiane. Ania Baldoni è senigalliese. Gloria Verdicchio ci vive a Senigallia ma è originaria di Corridonia. Le due 39enni hanno intrapreso questo viaggio estremo, non il primo per la verità. Alle vacanze convenzionali, scandite da confort e relax, loro preferiscono conoscere l’anima più nascosta dei luoghi che visitano, entrare in empatia con la gente e ricambiare, dando una mano, per l’accoglienza. Con questo spirito hanno accettato la sfida. Una gara non competitiva perchè a vincere davvero sono beneficenza e rispetto per l’ambiente. Zaino in spalla, mappe e indicazioni, che di giorno in giorno scoprivano.

Questo il loro equipaggiamento.  Così,  tappa dopo tappa, hanno cercato di superare le prove per collezionare più punti possibili da convertire in donazioni per le associazioni operative nei territori visitati. «La competizione si è conclusa ma loro sono ancora in Sri Lanka – racconta la mamma di Ania –. Tutto il viaggio l’hanno fatto a bordo del tuk tuk. Hanno dovuto prendere delle lezioni sul posto e sostenere un esame per guidarlo perchè la patente di italiana non era sufficiente». Le tappe venivano comunicate la mattina poi da sole si organizzavano, facendo affidamento solo sull’aiuto della popolazione locale, sempre disponibile, anche per trovare posti per dormire. Ogni giorno, infatti, ricevevano indicazioni su ciò che avrebbero dovuto fare e sulla meta da raggiungere. «Sono soddisfatte per come è andata – prosegue -, sono arrivate ottave su 89 coppie in gara. Più punti ottenevano e più donazioni ricevevano le associazioni attive sul posto. Il loro obiettivo era arrivare a mille punti e li hanno superati».

Tante esperienze e non sempre gradevoli hanno dovuto vivere. «Un giorno sono andate a raccogliere il tè in una piantagione, dove hanno lavorato lasciando anche un contributo economico – prosegue nel racconto la madre di Ania -, in una scuola hanno trascorso del tempo con gli alunni a cui hanno donato quaderni, penne e altro che poteva servire.  Un’altra prova consisteva nel farsi insegnare da una famiglia come cucinare il riso con il curry. C’è stata poi quella della sanguisuga, che veniva appoggiata sulla pelle e loro dovevano toglierla. Hanno superato anche questa prova». Il viaggio-missione prevedeva inoltre un impegno a livello ambientale, riciclando i rifiuti e raccogliendo quelli trovati per strada.

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