«Mercato delle Erbe, cantiere collaudato
entro giugno 2026 ma per il 2028
andrà studiata la forma di gestione»

ANCONA – L’aggiornamento delle date di fine lavori è emerso stamattina durante la seduta congiunta delle Commissioni comunali III e VIII, chiesta dal consigliere Edoardo Carboni (Pd). I tecnici comunali con l’assessore Stefano Tombolini hanno annunciato che a gennaio le pescherie torneranno operative al piano terra. L’assessore Angelo Eliantonio ha tratteggiato invece le tre future prospettive di gestione della struttura comunale: interamente pubblica, pubblico-privata o solo privata? «Nessun tipo di scelta sarà fatta senza essere concordata con gli operatori commerciali»

Il cantiere lavori all’interno del Mercato delle Erbe di Ancona, così come è stato mostrato oggi durante i lavori delle Commissioni consiliari

 

Sono fissati per giugno 2026 la conclusione e il collaudo dei lavori di riqualificazione del Mercato delle Erbe di Ancona. Le nuove strutture al piano terra saranno invece  completate a gennaio con i due nuovi locali simmetrici destinati alle pescherie che potranno così “scendere”, liberando il piano primo e permettendo così l’avvio dell’intervento di ristrutturazione al piano superiore. La novità con aggiornamento delle date di fine cantiere è emersa stamattina durante la seduta congiunta delle Commissioni comunali III e VIII, convocate per discutere dello stato di avanzamento del cantiere del Mercato delle Erbe e delle criticità sollevate dagli operatori. Un lungo dibattito che ha permesso anche di tratteggiare le future prospettive di gestione della struttura comunale: gestione interamente pubblica, gestione pubblica e privata o gestione solo privata?

 

 

Una sessione di confronto chiesta dal consigliere di minoranza Edoardo Carboni (Pd), che si è fatto portavoce delle preoccupazioni dei negozianti che operano nel Mercato coperto comunale collegate ai ritardi, alla logistica e ai problemi economici derivanti dall’attuale sistemazione provvisoria delle attività commerciali. «Gli operatori commerciali lamentano il continuo rinvio del loro rientro nei locali definitivi, la ridotta metratura degli spazi attuali a fronte del pagamento dello stesso canone e problemi di visibilità dei box provvisori, che farebbero apparire il mercato chiuso» ha sintetizzato il consigliere dem.

 

Edoardo Carboni

 

I tecnici, in particolare il dirigente comunale Stefano Capannelli, hanno illustrato nel dettaglio le fasi dei lavori con l’aiuto di slides con foto e cronoprogrammi. Il cantiere, finanziato con fondi del Pnrr per 5,8 milioni di euro è in uno stato d’avanzamento stimato circa il 45% circa dei lavori essendo già stati rifatti impianti, fognature e pavimentazioni del piano terra, installate strutture per le future pescherie, avviati importanti restauri della struttura in acciaio di 100 anni fa con sabbiature per riportarlo a nudo,e parti metalliche e programmate le opere sul tetto. Proprio sulla copertura l’intervento viene eseguito sotto controllo della Soprintendenza ad esempio per la tutela di alcune parti in rame o in acciaio e il riposizionamento di fregi architettonici storici che una restauratrice sta riportando all’antico splendore. Ritornerà negli spazi anche un antico mosaico.

 

 

«Questo mosaico, esposto al museo di San Francesco fino al 1944, era conservato in altro museo e la Sovrintendenza ci ha chiesto, a lavori finiti, di rimetterlo dentro il Mercato delle Erbe, per cui adesso stiamo stabilendo la posizione per poter fare i piani di appoggio. – ha chiarito l’ingegnere Capannelli – I locali delle pescherie saranno pronti verso fine di gennaio 2026. Le pescherie dovrebbero essere pronte per scendere al piano terra in modo che ci possiamo concentrare con i lavori al piano primo, perché quelli in elevazione sono da fare vista la interferenza con le pescherie stesse che non ci consente in questo momento di lavorarci sopra».

 

L’antico mosaico che sarà riposizionato negli spazi del Mercato dell’Erbe

 

Tutti i consiglieri presenti, a partire dal presidente di Commissione, Arnaldo Ippoliti, hanno apprezzato la qualità dei lavori che si stanno svolgendo nella storica struttura mercatale del centro. Certo la convivenza tra cantiere e attività commerciali che continuano a operarvi dentro, nel rispetto di quanto concordato con il Comune, sta richiedendo continue segregazioni, aperture e chiusure temporanee e un coordinamento serrato per evitare anche fuoriuscite di polvere e per attutire i rumori del cantiere

 

Stefano Tombolini

 

Lo ha evidenziato anche l’assessore Stefano Tombolini ricordando che l’Amministrazione precedente aveva avviato il progetto e che gli operatori hanno scelto liberamente di rimanere nel cantiere del Mercato invece di trasferirsi altrove. «Capisco che il populismo funziona, però non sempre funziona tanto bene. – ha ribattuto – Noi facciamo un intervento come Amministrazione comunale che è stato implementato dall’amministrazione precedente e che costa 5 milioni 869.820 euro. Percepiamo canoni all’anno per 38 mila euro dagli operatori commerciali che poco più della metà di quello che costa il canone di un locale di 200 metri quadrati in corso in Corso Mazzini e abbiamo fatto un’attività di sollecitazione degli operatori, spiegando che un cantiere da 5 milioni di euro fosse incompatibile con il comfort che uno può aspettare in un mercato funzionale rispetto a uno che è interessato da lavori importanti» ha fatto osservare aggiungendo che la presenza degli operatori complica la velocità dei lavori.

 

 

L’assessore Tombolini ha poi sottolineato che l’intero intervento deve rispettare criteri di sostenibilità economica e concorrenza, ricordando che il mercato, una volta riqualificato, dovrà essere gestito con logiche coerenti con le normative e con i costi dell’amministrazione. «C’è gente che chiede e la luna e un’amministrazione equilibrata e competente non te la può dare. – ha ironizzato – Capisco che ci siano punti di vista che si attanagliano anche con logiche politiche. Però la logica politica della buona amministrazione, l’efficienza e l’efficienza e l’efficacia e l’economicità dei servizi e una direttiva che è principe e sta diventando sempre più centrale, è quella della concorrenza del mercato» ha detto. «Nonostante ciò – ha proseguito – l’amministrazione comunale e coerentemente. continua a lasciare il profilo identitario del mercato e dell’area mercatale all’interno di questo contenitore. Sotto il profilo edilizio andrebbe trovata una forma diversa con la quale intendiamo arrivare ad una gestione che sia più efficiente, ma non solo per questo per tutti i contenitori urbani. Ci è stata passata di mano una eredità che rischia di dilapidare i soldi dei cittadini a fronte di servizi reali. Quello dell’esercizio commerciale è un servizio che è diffuso. Lo trovi in una realtà commerciale antagonista e di mercato amplissimo tanti mercati rionali, tanti mercati aperti, tanti grandi distribuzioni organizzata, E’ legittimo che un’amministrazione continui a dire che quel contenitore commerciale mi produce un buco di bilancio? » si è domandato Tombolini.

 

Angelo Eliantonio

 

Anche l’assessore Angelo Eliantonio è intervenuto rammentando ancora che gli operatori hanno scelto a maggioranza di restare all’interno del mercato durante i lavori. «Per sostenerli, l’amministrazione ha concesso la possibilità di pagare il canone del 2025 in 15 rate senza interessi e ha congelato gli aumenti fino al 31 dicembre 2027. Si tratta – ha affermato – di un contributo significativo in un contesto già complesso». Su richiesta delle opposizioni Eliantonio ha anche ipotizzato le possibili e future opzioni di gestione del Mercato delle Erbe, enunciando tre eventuali ipotesi. «Perché possono essere solo tre: la gestione interamente pubblica con il Comune che gestisce sia il piano terra vale a dire la parte mercatale, sia il piano primo ovvero la parte commerciale/food. E questo è il modello attuale, ma con costi di gestione molto elevati per l’ente. C’è poi la gestione ibrida pubblico più privato con il piano terra che resta gestito dal Comune come mercato tradizionale e il piano primo (area commerciale/ristoro) che viene affidato a un soggetto privato. È una soluzione adottata da molte città italiane. Infine la gestione interamente privata con un soggetto privato che gestisce sia la parte mercatale sia la parte commerciale. Questo richiederebbe però una riorganizzazione significativa e un accordo strutturato con gli operatori. A far data dal primo gennaio del 2028 molto dipenderà dalla modalità di gestione che sceglierà l’Amministrazione. Nessun tipo di scelta sarà fatta se non prima quantomeno esposto o concordata con gli operatori» ha tenuto a precisare Eliantonio.

 

Il rendering del progetto di riqualificazione del Mercato delle Erbe di Ancona

 

Nel dibattito politico, tra i consiglieri di maggioranzaJcopo Toccaceli (FdI) si è trovato sulla stessa lunghezza d’onda degli assessori mentre i consiglieri d’opposizione Susanna Dini, Mirella Giangiacomi e Angelo Tomassetti (tutti Pd) hanno ribadito il valore storico e sociale del mercato, rivendicando la scelta della passata Amministrazione comunale di investire sulla sua riqualificazione tramite fondi Pnrr. Prima dei saluti il consigliere Edoardo Carboni, che sulla questione aveva anche discusso in aula una interrogazione recente –  ha sollevato ulteriori domande sulla pulizia dei bagni, sulle tempistiche di rientro degli operatori ai box definitivi e sugli eventuali costi da affrontare per gli operatori stessi quando torneranno nelle nuove aree del Mercato delle Erbe. I tecnici comunali hanno ribadito che il rientro al piano terra è previsto attorno alla seconda parte di gennaio 2026, mentre l’allestimento dei banchi del pesce sarà a carico degli operatori, come avvenuto anche in passato in altri mercati comunali.

 

(Redazione CA)

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page




X