Tra il lusso delle luminarie si è svolto ieri pomeriggio in piazza Saffi a Senigallia un flash mob, contro l’economia di guerra e per lo stato di diritto. L’evento “Fuori la guerra dalla storia” è stato organizzato da diverse associazioni e collettivi: Rete femminista Marche molto + di 194, Collettivo Transfemminista Ortica, Anpi Senigallia, Spazio Autogestito Arvultura, Factory Zero Zero, Libera e Pedalata Senigallia. La prima tappa di un’iniziativa che attraverserà varie città della regione. La prossima è in programma il 6 dicembre a Jesi. Un lavoro corale che ha emozionato la comunità. I passanti si sono fermati a guardare e a partecipare. Un momento comunicativo e politico in cui coreografia, istallazione e musica hanno ribadito l’importanza di lottare per contrastare lo smantellamento dei diritti, la privatizzazione della sanità e la militarizzazione della scuola. L’economia del riarmo è stata rappresentata visivamente con due colonne nere, piene di cartelli che descrivono l’impatto che questa avrà sulle vite di tutte e tutti. In un secondo momento le colonne sono state buttate giù dalla collettività, dalle attiviste e ricostruite in una geometria colorata su cui si è svelato un grande disegno di un’artista senigalliese, che ritrae l’idea di una comunità di cura, orizzontale e garante dei diritti di tutti. Il pannello è stato poi riempito di rivendicazioni.
Un momento di grande partecipazione, tra anziani, giovani, adulti e bambini che hanno attaccato insieme i cartelli per descrivere una società altra. Le persone, insieme, hanno creato un movimento, rappresentante il dissenso del presente e il desiderio di ricostruzione di uno scenario nuovo. «Il flash mob, ben riuscito, è stato capace di rompere l’illusione del presente – spiegano gli organizzatori – creando uno spazio di realtà all’interno di una piazza circondata da addobbi pacchiani, esagerati e soprattutto molto costosi (si leggono cifre imbarazzanti), in una città che ha smesso di investire sul sociale, vetrina di eventi discutibili e lontani da ogni idea di cura. Un teatrino d’oro (o meglio di plastica) costruito per garantire le compere natalizie, che saranno probabilmente vissute con leggerezza da pochi, in una Senigallia che si porta il peso, tra i tanti, di una crisi abitativa importante».
L’evento avrebbe inciso nella scelta del Comune di rinviare l’accensione delle luminarie, inizialmente prevista proprio per ieri pomeriggio poi rimandata ad oggi. «Arrivare in piazza con il flash mob, non è stato semplice perché il Comune di Senigallia, preoccupato per l’accensione delle luminarie natalizie, nonostante l’autorizzazione del Commissariato – aggiungono – non ha visto di buon occhio la sovrapposizione dei due eventi, chiedendo di rimandare, a due giorni dalla data pubblicizzata. Un atteggiamento scorretto vista anche l’atmosfera natalizia comprata a caro prezzo, ma non tutto è in vendita e una parte di Senigallia sabato lo ha ribadito». L’interno pacchetto, come riferito dal sindaco Olivetti in conferenza stampa, è costato 180mila euro. Solo per l’allestimento di Corso 2 Giugno e delle piazze confinanti, Roma e Saffi, con lo show di effetti speciali, la determina riporta circa 170mila euro Iva compresa di spesa.
Il Comune il giorno della conferenza stampa, tra brochure già stampate con la data dell’accensione delle luminarie, fissata appunto per sabato 29, ha annunciato un rinvio motivandolo con gli allestimenti ancora in corso e la concomitanza con l’avvio dei festeggiamenti dei Comuni di Ancona e Fano, che in passato però non aveva provocato problemi.
sa.mar.
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