Vandali di nuovo nella sede del Pd
Bandiere del partito e della pace strappate

SENIGALLIA - Il segretario Massimo Barocci: «Nessun gesto intimidatorio fermerà il nostro impegno quotidiano per una politica al servizio della città, fondata su democrazia, rispetto reciproco, pace e inclusione, anche in vista dell'imminente campagna elettorale per le elezioni amministrative»

Bandiere strappate nella sede del Pd

Nuovo atto vandalico ieri pomeriggio in via Arsilli a Senigallia. «La nostra sede, in pieno centro storico a Senigallia, è stata nuovamente oggetto di un vile atto vandalico – racconta il segretario del Pd Massimo Barocci – sono state strappate e rimosse la bandiera del Partito democratico e quella della pace».  Si tratta del secondo episodio in pochi mesi, dopo quello della scorsa estate che ha visto come bersaglio la bandiera della Palestina. «Questi gesti non colpiscono soltanto il nostro partito – aggiunge il segretario – i nostri iscritti e militanti, ma offendono valori universali e condivisi: la pace, il dialogo, la non violenza e il pluralismo democratico. La bandiera della pace, in particolare, trascende ogni appartenenza politica e rappresenta un messaggio di speranza, di risoluzione dei conflitti attraverso il confronto e non l’odio. Strapparla significa respingere un simbolo che dovrebbe unire l’intera comunità, mentre attaccare la bandiera del Pd mira a intimidire chi esercita liberamente il diritto di espressione e di opposizione politica».

Un’asta delle bandiere rotta in via Arsilli a Senigallia dove si trova la sede del Pd

Per il segretario Barocci «il dissenso è il sale della democrazia, il confronto tra forze politiche, anche aspro,  è sacrosanto. Ma l’intimidazione e il vandalismo sono atti di pura vigliaccheria, nonché di profonda stupidità, figli di una profonda incapacità di dialogo civile. Non possiamo ignorare come tali episodi si inseriscano in un clima politico nazionale e locale sempre più polarizzato, alimentato da formazioni politiche che scelgono di estremizzare il dibattito, personalizzandolo con toni urlati, aggressivi e divisivi. Questo approccio non solo avvelena il confronto pubblico, ma rischia di legittimare indirettamente forme di intolleranza, incoraggiando chi preferisce la violenza simbolica al dibattito democratico». Insieme agli iscritti e a tutta la comunità democratica di Senigallia, il Pd condanna con fermezza quanto accaduto e presenterà formale denuncia alle autorità competenti.

La finestra dove si trovavano le bandiere

«Il Partito Democratico di Senigallia – conclude -, ribadendo che nessun gesto intimidatorio fermerà il nostro impegno quotidiano per una politica al servizio della città, fondata su democrazia, rispetto reciproco, pace e inclusione, rinnova il proprio impegno, anche in vista dell’imminente campagna elettorale per le elezioni amministrative, ad un confronto con la città e le altre formazioni politiche improntato sul rispetto e sul dialogo. Rimetteremo al più presto le bandiere al loro posto: i nostri valori non si strappano, ma si rafforzano di fronte a chi li teme».

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