di Marco Benedettelli
La vita da commessa, raccontata a suon di vignette e post dal tratto ironico e fulminante. A Laura Tanfani il suo (ormai ex) lavoro a ha dato molto in termini di ispirazione. E di successo, al punto da farne una webstar soprattutto fra chi, come lei, vive le buffe situazioni che si presentano a chi lavora al pubblico, fra negozi ed esercizi vari. Più di 75mila follower sulla sua pagina Facebook, Vita da commessa, (https://www.facebook.com/vitadacommessa/) sono un bel pubblico. E poi ci sono i lettori dei due libri di vignette che Laura ha pubblicato, l’ultimo è appena uscito. Quindi c’è il blog e la pagina Instagram e ora anche il canale Youtube. Insomma sono a decine di migliaia a seguire da tutta Italia le sue strisce e i suoi status pieni di humor. Ma come è nato tutto? La disegnatrice, classe 1988, racconta: «Dopo la laurea in design e moda a Urbino mi ero messa a fare la commessa alla Benetton della mia città, Chiaravalle, dove tutt’ora vivo. Fra uscite bislacche o episodi spiazzanti, vari clienti mi regalavano davvero molte perle, che a un certo punto ho iniziato a trascrivere. Poi, nel 2014, ho avuto l’idea di trasformare quegli aneddoti in vignette.
E ho aperto un blog, “Vita da commessa” (http://www.vitadacommessa.it/ ) e relativa pagina Facebook». E così a suon di disegni che immortalano clienti dalle domande marziane, o che si intrufolano nel negozio a luci spente, i follower hanno iniziato a crescere a ritmo vertiginoso e la matita o gli status lapidari di Lauta Tanfani si sono fatti sempre più notare nella rete. «Un giorno ho vinto il concorso di Scuola Comics, radio DJ mi ha intervistata e lì la mia pagina ha preso ancora slancio. Facebook può darti una visibilità incredibile», racconta l’autrice. Tanta popolarità non è passata inosservata alla casa editrice Becco Giallo di Padova, specializzata in graphic novel, che nel 2016 ha proposto alla disegnatrice di raccogliere in un libro le sue strisce (coi colori di Sara Antonellini) e i post del suo blog – fra cui molto spassosi sono gli elenchi di situazioni improponibili. Esce così “Vita da commessa. Episodi realmente accaduti”. Seguono interviste in tanti programmi Rai e Mediaset. Il libro diventa un piccolo cult e nel 2018 arriva, sempre per Becco Giallo: “Vita da commessa 2. Le commesse non riposano mai”. «Nel secondo volume ho iniziato a raccontare anche la vita di tutti i giorni, oltre il lavoro fra gli scaffali. L’ironia non ha limiti », spiega la disegnatrice che nel frattempo, alcuni mesi fa, ha perso il lavoro e ha smesso così di fare la commessa. Un cambio di vita da lei considerato propizio: «Ho preso la palla al balzo – racconta – ora posso dedicarmi a tempo pieno alla mia nuova professione, fra disegni e comunicazione»,
tanto più che Laura ha appena firmato un contratto con la agenzia Studio 71, per cui farà l’influencer, cioè chi – per chi non ha dimestichezza coi nuovi mestieri del millennio – gode di un grande seguito sui social e in qualche modo influenza le proprie migliaia di follower. «Si tratterà di sviluppare contenuti specifici per dei brand, sono appena all’inizio – spiega – Nostalgia per il negozio? Mi manca il rapporto con la gente ma ho fatto il pieno di ispirazione dopo tanti weekend, Black Friday, Natali e saldi vissuti “in trincea”. C’è da dire che da un po’ di tempo succede una cosa buffa. Tantissimi commessi o gente che lavora al pubblico mi scrive per raccontami le assurde situazioni vissute ed io così ho iniziato a trasformare in vignette i loro aneddoti. Ho materiale a non finire».
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