Cinque ore sul treno Roma-Ancona,
l’Odissea arriva in Parlamento

TRASPORTI – Viaggio interminabile sul FrecciaBianca di mercoledì, deviato ad Orte con un’ora e mezzo di ritardo e senza nemmeno una bottiglia d’acqua per i passeggeri. Il disagio sta diventando la prassi ad agosto, il deputato Lodolini presenta l’interrogazione al ministro Delrio

Cinque ore per tornare dalla capitale in treno, quasi la normalità in questi primi giorni di agosto, quando il FrecciaBianca Roma-Ravenna è stato più volte deviato a Orte sulla linea Terontola prima di tornare a Foligno. Una deviazione che allunga il percorso di circa un’ora e mezzo, portando il tragitto finale ad oltre 5 ore. E’ successo anche mercoledì 8 agosto, testimone il deputato Emanuele Lodolini, a bordo del treno insieme ad altri 300 passeggeri. Partenza alle 16.55 e arrivo oltre le 22, senza nemmeno una bottiglia d’acqua per i viaggiatori. “Molto più di un semplice disservizio, perché emerge da un quadro complessivo complicato” commenta Lodolini, anticipando che presenterà una interrogazione al ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio per avere risposte e impegni certi per rendere sopportabile il viaggio sulla tratta Ancona – Roma. “Lo dico riconoscendo certamente alcuni importanti miglioramenti apportati relativamente ai mezzi e ai tempi di percorrenza della stessa tratta – aggiunge Lodolini -. Così come importante è stata l’inaugurazione del doppio binario sulla tratta Montecarotto – Castelbellino – Castelplanio – Cupramontana. La Orte – Falconara è una delle infrastrutture più importanti e strategiche per la Regione Marche, un vero ponte fra Ancona e Roma, fra l’Adriatico e il Tirreno. Il mio impegno e la mia iniziativa è di aprire presto nuovi cantieri”. Eppure, Lodolini continua sottolineando che da agosto il Freccia Bianca varie volte a Orte è stato deviato. “Inoltre il vagone ristorante risulta spesso sprovvisto di generi alimentari primari nonostante la pubblicità dagli altoparlanti: addirittura senza acqua e caffè come ieri. Le motivazioni addotte sono diverse e varia dall’impossibilità di rifornimento a Terni vista la deviazione a Orte a furti nel magazzino della ditta fornitrice di Ravenna che da oltre un mese impedirebbe alla stessa di rifornire il convoglio. Oltre a me c’erano a bordo almeno altri 300 passeggeri. Trenitalia dovrà dare risposte precise al ministro ed al governo nel rispetto di tutti coloro, come me, che scelgono di avvalersi di un servizio e che hanno diritto a tempi certi e condizioni di viaggio decorose” conclude il deputato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page




X