Ostie rubate, don Paolo:
“Utilizzate per i riti satanici”

ANCONA - Ad analizzare il furto compiuto lo scorso giovedì alla chiesa del San Francesco alle Scale è padre Sconocchini, esorcista e parroco del San Carlo Borromeo di Osimo. "Chi ha rubato le pissidi lo ha fatto per un motivo preciso, ovvero sfregiare l'eucarestia proprio in prossimità della festività pasquali e del venerdì santo. Le ostie benedette sono ambitissime in ambito eretico"

Il tabernacolo del San Francesco da cui sono state rubate le pissidi

 

“Chi ha rubato le pissidi mirava al loro contenuto, ovvero le ostie consacrate che, in ambito satanico, sono molto ambite. Potrebbero essere utilizzare per le messe nere del venerdì santo”. Così don Paolo Sconocchini, esorcista e parroco del San Carlo Borromeo di Osimo, sul furto sacrilego avvenuto lo scorso giovedì alla Chiesa del San Francesco alle Scale. Dietro il blitz, durante il quale alcune ostie sono state anche sparse per terra e probabilmente calpestate dai ladri dopo aver rotto la serratura del tabernacolo, potrebbe esserci la mano di qualche satanista. “Di solito, determinati gesti – continua don Paolo – avvengono in concomitanza delle maggiori festività cristiane, in questo caso della Pasqua. È probabile che una messa nera possa svolgersi durante il venerdì santo, alle 15, ovvero l’ora in cui secondo i dettami cristiani è morto Cristo. In occasione di questi riti, chi partecipa è solito sfregiare le ostie, calpestandole, sputandoci sopra oppure urinandoci”. Durante tali rituali, “che avvengono solitamente nei cimiteri e nelle chiese sconsacrate, prendono vita delle messe al contrario, una sorta di parodia della celebrazione cristiana, dove al posto di Cristo si onora il diavolo, magari omaggiandolo con piccoli animali, prima torturati e poi uccisi”. A far pensare che dietro il furto ci siano persone collegate al satanismo sarebbero alcuni segnali lasciati dai ladri, ad esempio come le ostie sparpagliate in terra e lo strumento, sembrerebbe un crocefisso, utilizzato per scardinare la serratura del tabernacolo, già ripristinata. “Lo scopo di aprire il tabernacolo e rubare le pissidi è preciso: chi ha rubato non mirava alle coppe ma al loro contenuto che, molto probabilmente, dovrà servire per sfregiare l’eucarestia. Rubare le ostie benedette è uno dei gesti più ambiti dal satanismo”. Proprio per questo motivo, don Paolo, studioso ed esperto di riti esoterici, tende ad escludere un collegamento tra il furto sacrilego al San Francesco e i vandalismi impartiti lo scorso autunno, quando quattro chiese del capoluogo erano state prese di mira da alcuni piromani. “Di solito – continua il parroco – i satanisti non appiccano il fuoco, ma agiscono con obiettivi ben precisi come potrebbe essere il caso del San Francesco, accaduto proprio in concomitanza della ricorrenza della morte di Cristo”. Finora, le indagini coordinate dai carabinieri della Compagnia di Ancona non hanno portato ad individuare i responsabili del gesto, condannato immediatamente dall’arcivescovo Angelo Spina che è ricorso alla scomunica degli autori.

Furto delle ostie e la caccia al piromane, doppia indagine contro gli atti sacrileghi

Furto sacrilego di ostie consacrate nella chiesa di San Francesco alle Scale

 

 

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