
Fabriano, piazza del Comune
di Sara Bonfili
Turismo partecipativo del web 4.0, Fabriano c’è. Su TripAdvisor non mancano indicazioni e recensioni per la città della carta. In proporzione alla grandezza del comune e alla densità abitativa le attività recettive sono sempre più presenti: 46 gli alloggi, 2.249 recensioni, 27 case vacanza con 13 recensioni, 75 ristoranti con 6.167 recensioni dei clienti. Il più famoso sito di recensioni online segnala 39 “cose da fare”, nel senso di attività e centri di interesse della città, in ordine di preferenza dei visitatori. Qual è l’immagine restituita dai turisti-partecipativi del web 4.0? In una città che in attesa del Meeting internazionale della Città creative dell’Unesco del 2019 afferma di voler puntare sul turismo culturale, sul sito sono undici i musei censiti: sette sono i musei specializzati, due musei d’arte, una galleria d’arte e un museo storico. Sedici i siti di interesse, comprensivi di palazzi, fontane, chiese e cattedrali e castelli (il Castello di Precicchie), recensiti positivamente dai visitatori, e come spesso accade, i commenti più entusiastici sono quelli dei forestieri. Della classifica di Trip Advisor si possono capire molte caratteristiche del turismo fabrianese, concentrato sull’interesse alla tradizione del luogo, sui siti culturali curiosi e sul buon cibo: le cinque mete più amate e conosciute sono il Museo della Carta e della Filigrana, che ha raggiunto 890 recensioni, il Museo dei Mestieri in bicicletta di via Gioberti con 184 recensioni; il Museo del Pianoforte Storico e del Suono, con 174 recensioni, la Cattedrale di San Venanzio con 88 recensioni, la Pinacoteca civica Bruno Molajoli con 52 recensioni. Seguono in ordine decrescente L’Antica Farmacia Mazzolini-Giuseppucci, il Museo Diocesano, Istocarta e la Collezione Ruggeri-Mannucci, una chicca poco conosciuta nella sede della Fondazione Carifac. La carta, quindi, continua ad essere il marchio di fabbrica, possibile volano poiché intramontabile della città.

La carta fatta a mano
Le 6.167 recensioni dei ristoranti fanno capire come il turismo enogastronomico sia un richiamo, ma che richieda forse maggior rodaggio: è notizia di pochi giorni fa quella dell’intenzione dell’assessore alle attività produttive e presidente del Consorzio salame di Fabriano che ha rinnovato a fine 2017 il suo “marchio restrittivo”, Barbara Pagnoncelli, di voler proporre i prodotti tipici dei territori ai ristoratori della città. In collaborazione con Slow Food proprio ieri è stato organizzato un lunedì di Pasquetta di promozione del salame lardellato fabrianese abbinato con prodotti (polenta di Arcevia, pecorino dei Sibillini ad esempio) del territorio in concomitanza con esposizioni di prodotti tipici e caccia al tesoro “storica” per le vie del centro.
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