di Agnese Carnevali
La crisi del settore e le difficoltà di far fronte ad affitti ed utenze non ha risparmiato neanche l’ultima libreria cattolica della città. Chiude il punto vendita di corso Carlo Alberto, Mastai Don Bosco, tra il cinema Italia e la chiesa dei Salesiani. I tre giovani che gestivano il negozio hanno abbassato per l’ultima, definitiva, volta la saracinesca all’inizio del nuovo anno, dopo la svendita totale. Anche la possibilità di far ripartire l’attività poco prima di Pasqua, contando su una spinta in più alle vendite visto il periodo di festa, è andata persa. Dunque le luci resteranno spente e le serrande abbassate, anche se la Curia spera sempre che tra i movimenti religiosi possa esserci un progetto di rinascita della libreria.
La cooperativa Mastai di Senigallia – che opera ancora nella cittadina della spiaggia di velluto – aveva acquisito la gestione della libreria circa due anni fa, dopo l’addio delle Paoline. Realtà già in crisi, a causa della diminuzione delle vendite di libri, non solo di quelli sacri e religiosi, ma anche dei titoli in ultima uscita, complice anche il diffondersi sempre più importante dell’e-commerce, settore non ancora esplorato, invece, dal punto vendita. A giocare un ruolo fondamentale nel far ripartire l’attività, con l’arrivo della cooperativa Mastai, l’allora arcivescovo di Ancona, il cardinale Edoardo Menichelli, che voleva inserire la libreria in un progetto diocesano più ampio. Obiettivo che non venne raggiunto, ma il punto vendita ripartì anche con un’importante opera di ristrutturazione dei locali.
Ma la crisi non ha smesso di mordere e, visto il continuo calo delle vendite, anche la cooperativa Mastai alla fine del 2017 ha deciso di alzare bandiera bianca. Anche il nuovo arcivescovo Angelo Spina ha tentato fino all’ultimo di recuperare il progetto della libreria, disponibile anche a far sostenere alla Curia le spese di affitto dei locali (circa 1.200 euro al mese). Mesi di trattative che avevano fatto sembrare la rinascita del negozio a portata di mano. Si pensava ad una nuova realtà che non si sarebbe occupato più solo libri, ma anche avrebbe annesso anche un’edicola, e proposto oggetti sacri, materiale di cartoleria, guide turistiche e si stava vagliando anche la possibilità di dedicare uno spazio alla Bottega equo solidale, che proprio in queste settimane ha inaugurato il nuovo punto vendita, sempre in corso Carlo Alberto, solo qualche civico prima della vecchia sede. L’accordo sembrava ormai fatto, tanto che si parlava di una riapertura nel giro di poche settimane dalla chiusura. Poi la decisione di riaprire per Pasqua, sperando nell’effetto traino dei giorni di festa. Ma qualcosa è andato storto ed il progetto si è fermato. A frenare il nuovo inizio, la mancanza di personale, di qualcuno che fosse disponibile a farsi carico del progetto e a lavorare nei locali di corso Carlo Alberto.
Dunque, luci spente e locali vuoti. La libreria Mastai Don Bosco dice addio ad Ancona dove – dopo la chiusura, poco meno di tre anni fa, della libreria San Paolo di corso Mazzini, 13, che già aveva preso il posto della storica libreria delle Edizioni Paoline – non resta più alcuna libreria cattolica.
Un destino che non pare accomunare solo le librerie sacre. La città ha visto perdere o ridimensionarsi anche altre librerie indipendenti, non appartenenti alle grandi catene. L’addio della storica Canonici due anni fa e poi l’anno scorso di Fogola che però è riuscita, grazie all’iniziativa imprenditoriale dei suoi dipendenti, a rilanciare il marchio e l’attività riducendo i suoi locali, ora affacciati solo su corso Mazzini e non più anche si piazza Cavour.
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