Passeggero col cane messo alla porta,
Conerobus: «L’autista ha applicato
il regolamento»

ANCONA - L'azienda di trasporti difende il dipendente: «Ha agito correttamente» ed annuncia che il Comune sta valutando la possibilità di una deroga alle normative per consentire l'accesso ai bus a tutti gli animali domestici

Passeggeri alla fermata del bus (foto d’archivio)

 

Passeggero con il cane fatto scendere dall’autobus, l’autista ha applicato il regolamento. E intanto il Comune studia la possibilità di consentire l’accesso a bordo dei mezzi pubblici a tutti gli animali domestici. Conerobus interviene sulla vicenda di ieri mattina (19 aprile) che ha visto un uomo messo alla porta del mezzo perché salito a bordo con il suo cane, benché munito di museruola, guinzaglio e biglietto pagato anche per l’animale. «L’azienda − si legge in una nota − sottolinea come il conducente abbia dato seguito alle disposizioni previste dal regolamento regionale dei passeggeri, applicato dalla società di trasporto intercomunale dorica, così come dagli altri operatori della regione, ed esposto a bordo di tutti i mezzi». Dunque per la partecipata dei trasporti «l’autista ha tenuto un comportamento corretto, in linea con quanto disposto dalle direttive regionali, secondo le quali possono salire sui bus, previo pagamento del biglietto, solo animali di piccola taglia muniti di museruola a maglie fitte e tenuti al guinzaglio». Il cane del passeggero, un pastore tedesco, ancora cucciolo, secondo le testimonianze dei presenti.
«L’articolo 24 del regolamento comunale sulla tutela degli animali e la loro corretta convivenza con i cittadini − aggiunge Conerobus − permette l’accesso degli animali domestici ai mezzi pubblici, laddove non diversamente stabilito da norme nazionali o regionali, come nel caso in questione. Tuttavia lo stesso Comune sta cercando di valutare con gli enti competenti e le associazioni interessate la possibilità di derogare alla normativa regionale ed estendere la possibilità di fruizione dei mezzi pubblici a tutti gli animali, anche a quelli a cui oggi non è consentito l’ingresso a bordo».

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