Case popolari in piazza Aldo Moro,
nasce il comitato di quartiere
«Non diventi ghetto di Ancona»

ANCONA – I residenti di via Maestri del Lavoro e Passo Varano si organizzano, portavoce delle preoccupazioni sono tre nomi storici del Pd: il consigliere comunale uscente Massimo Mandarano, Claudio Viserta e Nicola Giangrisostomi. “Chiediamo un approfondito confronto con l'attuale amministrazione e con chi si candida alla guida futura”

L’incompiuta di piazza Aldo Moro

Massimo Mandarano

 

Case popolari in piazza Aldo Moro, i residenti si organizzano in comitato di quartiere e chiedono attenzione per le zone di via Maestri del Lavoro e Passo Varano. Portavoce del comitato sono tre anime storiche del Pd: il consigliere comunale uscente Massimo Mandarano, l’ex consigliere di circoscrizione Claudio Viserta e Nicola Giangrisostomi. “Nella zona, dopo anni di disinteresse assoluto delle varie amministrazioni che si sono succedute, tanto da caratterizzare il territorio come il “Bronx di Ancona”, oggi (sarà per le imminenti elezioni comunali) leggiamo di una progettualità futura che viene sbandierata da più sedi dimenticando ovviamente le problematiche che ciò creerà agli attuali ed ai futuri residenti – si legge nella nota del comitato -. Per questa ragione cercheremo di far sentire anche la nostra voce per tutto ciò che non è stato fatto nel passato e per evitare che la zona diventi un ghetto di emarginazione delle classi più povere impedendo anche di creare i presupposti per un giusto processo di integrazione inter economica ed interrazziale.” Il comitato chiede dunque un “confronto approfondito” con l’attuale amministrazione e con “quanti si candideranno per proporsi alla guida futura della città”. “La nascita di questo comitato trova spunto – continuano i residenti – dall’avvio della realizzazione di un considerevole numero di alloggi Erap, con ovvie ricadute sia in termini di esigenze infrastrutturali (parcheggi, servizi pubblici, spazi di aggregazione, asili, scuole, etc.) che dalla preoccupazione per l’individuazione di criteri che facilitino una necessaria integrazione sul territorio, una situazione va peraltro a sommarsi alla presenza degli altri due complessi edilizi (palazzi gialli ex terremotati) in un’area di pochi metri quadrati”. Il comitato conclude quindi lamentando “la sensazione di trascuratezza delle problematiche della zona” (mancanza di manutenzione degli asfalti, del verde e della struttura del Panettone tra le altre), augurandosi che “venga smentita con i fatti”.

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