Truffa del biogas,
confermata l’assoluzione
per l’imprenditore Cesaroni

CASTELBELLINO – Il titolare della società 4C era finito sul banco degli imputati con l'accusa di truffa ai danni dello Stato e produzione di false attestazioni per accedere ai contributi pubblici. L'Appello ha respinto i ricorsi di pm e della parte civile Gse. L'accusa scaturita dall'inchiesta Green Profit

Controlli dei forestali nelle centrali biogas, foto d’archivio

 

Truffa del biogas, confermata l’assoluzione per l’imprenditore Cristian Cesaroni. La sentenza emessa dalla corte di appello penale di Ancona lunedì 7 maggio respinge i ricorsi di pm e della parte civile, ribadito il verdetto del giudice Giombetti del 2016: Cesaroni assolto perché il fatto non sussiste. Secondo la magistratura non è stato commesso alcun illecito amministrativo nella richiesta dei contributi pubblici da parte del Gestore dei servizi energetici (Gse) per la centrale a biogas di Castelbellino, realizzata e gestita dalla società agricola 4C, di cui Cesaroni è il presidente. L’imprenditore era stato accusato di falso e truffa ai danni dello Stato, perché avrebbe dichiarato di aver completato l’impianto il 20 febbraio 2013, accedendo alle tariffe incentivanti per le energie alternative concesse dalla società del Ministero Gse, invece di chiedere una agevolazioni ridotta, in quanto l’impianto sarebbe entrato a regime e pienamente in funzione solo diverso tempo dopo, percependo così indebitamente le cifre statali. Il pm aveva chiesto per Cesaroni 3 anni di reclusione e la confisca dei beni, mentre il Gse si era costituita parte civile. La Corte di Appello ha respinto i ricorsi di pm e Gse, confermando dunque la sentenza del 2016. Il fatto non sussiste e non è stato commesso alcun illecito amministrativo da parte dell’imprenditore difeso dall’avvocato Moreno Misiti. Il nome di Cesaroni era finito nel faldone della maxi inchiesta Green Profit del 2014, che aveva portato sul banco degli imputati 20 indagati, accusati a vario titolo di corruzione, truffa ai danni dello stato e abuso di ufficio, mettendo sotto accusa l’iter autorizzazione da parte della Regione della realizzazione di 7 impianti a biogas tra Ancona e Macerata. Lo stesso impianto di Castelbellino era poi finito al centro della battaglia legale da parte dei residenti e del Comune di Castelbellino, che si erano opposti al Tar contro la procedura utilizzata dalla Regione di rilascio di una Valutazione di impatto ambientale postuma per regolarizzare la centrale a biogas. Il caso era arrivato fino alla Corte Europea, che solo di recente ha confermato come legittima l’impostazione della Regione Marche.

Centrale biogas sotto accusa, per la Corte di giustizia europea è regolare

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